ìSanta Vittoria d’Alba – Nella sua casa tra le vigne, è mancato nelle prime ore di domenica 14 aprile Tommaso Rabino (“Maso”), storico produttore di vini, già sindaco di Santa Vittoria d’Alba. Sorridendo, “Maso” sottolineava il segreto per fare un buon vino: “Non manipolare la Natura manomettendo quello che il Padreterno ci manda!”.
“Maso” Rabino (leggeva tanto “per capire il senso della vita”) era nato il 10 luglio 1926 a Santa Vittoria d’Alba: era un uomo dinamico e brillante. Parlava di sua madre, restata vedova con 4 figli da far crescere, quando lui aveva 5 anni, con gli occhi lucidi: “Era una grande donna! Aveva una fede incrollabile … Si è dedicata alla famiglia e non si è più sposata. Ha continuato a lavorare nell’azienda fino alla guerra. Poi ha messo la vigna a mezzadria. E io ero finito in collegio a studiare, in Seminario ad Alba”. I lavori fatti? “Tanti. Il rappresentante di prodotti per l’agricoltura, poi dal 1955 con mio fratello Vincenzo ci siamo concentrati sulla cantina e sulle vigne. Sono stato uno dei primi imbottigliatori di Nebbiolo dopo la guerra, e me ne vanto”.
Era stato sindaco di Santa Vittoria d’Alba dal 1964 al 1977: “Facevamo i consigli comunali aperti!”. Una unione felice la sua con Maria Oricco (la “Passerotta”), con la quale aveva dovuto condividere anche la difficile prova della morte della figlia Luisa, mancata a 16 anni. Il suo obiettivo? “Vorrei essere un “tassello giusto” di quel mondo cristiano che sogno, ispirato da San Francesco e dai valori che mia mamma mi ha insegnato. Non si può fare a meno di credere in Dio. Ho già il mio “piano”: spero di far parte della “comunione dei Santi”, ci penso di continuo!”.
Lascia oltre alla moglie Maria il figlio Andrea, la nuora Annalisa e i nipoti Francesca, Chiara, Agnese ed Emilio, i parenti tutti e tanti amici. I Rosari: alle 20.30 di domenica 14 e di lunedì 15, nella sua casa. I funerali alle 15.30 di martedì 16, nella parrocchiale del paese.