Cuneo – Musica, danza e immagini sul palco del Teatro Toselli lunedì 1° aprile, dalle 21, per uno spettacolo che racconta l’essere umano e ciò che più lo definisce, la vita e la morte.
Con “La morte e la fanciulla”, l’inizio e la fine, l’impermanenza dell’essere con le sue forme in continuo mutamento sono le protagoniste di una messa in scena che vuole trasportare gli spettatori oltre la razionalità, verso l’ignoto e il trascendente mantenendo i due aspetti ben distinti: la fanciulla è simbolo della vita, rappresentata dalla danza, la morte trova spazio nel piano video.
Lo spettacolo si sviluppa intorno a “Der Tod und das Mädchen” (La morte e la fanciulla), lied scritto da Matthias Claudius e quartetto d’archi di Franz Schubert dedicato alla morte scritto dal compositore nel 1824, all’età di 27 anni, dopo essere stato molto male e aver capito che era più vicino alla morte di quanto non volesse credere.
La danza appartiene al mondo della “fanciulla”. Sul palcoscenico orizzontale la coreografia, una sorta di stenografia bruciante, segue rigorosamente, fino all’evidenza e all’eccesso, gli impulsi musicali ottocenteschi e romantici. In questa direzione troviamo i corpi nella loro essenza, nudi, come al cospetto della morte. A cura della compagnia Abbondanza/Bertoni, con Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas e Claudia Rossi Valli; regia e coreografia: Michele Abbondanza e Antonella Bertoni.
Sul palcoscenico verticale (lo schermo) l’occhio della videocamera riflette la visione invadente e sempre presente dell’antagonista delle fanciulle. Il suono è quello silente del velato e inquietante respiro della morte, sospesa tra i quattro movimenti del quartetto d’archi (video Jump cut).