Cuneo – Grandi opere e lavoro sempre in primo piano anche a livello locale, per il mondo sindacale, che scende in piazza per far sentire la sua voce sul Tenda Bis: dopo la lettera aperta della Cgil al ministro Toninelli sull’urgenza di completare la Cuneo-Asti, dalla Granda le tre organizzazioni sindacali principali sottolineano l’importanza di riprendere i lavori al cantiere tra Italia e Francia e organizzano un presidio a tutela dei lavoratori e del territorio, “per non essere più presi in giro”.
L’appuntamento, rivolto a tutti i cittadini e in particolare ai sindaci delle aree coinvolte, è per mercoledì 27 febbraio, dalle 10 alle 12 sul lato italiano del tunnel di Tenda, con un doppio scopo: “per sostenere le ragioni di un rapido completamento di un’opera necessaria al territorio” e “per dare risposte a quei lavoratori che hanno perso il proprio lavoro”.
Ecco il testo della comunicazione inviata dalle tre organizzazioni, a firma delle segreterie provinciali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil.
“Il 18 dicembre 2018, a Roma Anas ed Edilmaco avrebbero dovuto formalizzare il subentro dell’Impresa, nel cantiere del Tenda bis, primo passo per garantire la ripresa dei lavori.
Nella stessa data, nell’incontro in Prefettura a Cuneo, i rappresentanti dell’Anas, hanno sostenuto che la firma con l’Edilmaco sarebbe slittata di qualche settimana e che non vi sarebbero stati ulteriori ritardi.
La tesi degli impedimenti sopraggiunti non ci convinse, tant’è che domandammo ad Anas, se vi fossero problemi con l’impresa, se la stessa avesse le caratteristiche tecniche necessarie e se fosse effettivamente in condizione di iniziare i lavori.
La risposta fu netta: “solo problemi burocratici” che sono stati meglio chiariti a fine gennaio 2019.
Edilmaco è un’Associazione temporanea di imprese (era noto già a dicembre) ma la dichiarazione di Anas chiarisce che questa Ati, al suo interno, ha una affiliata che ha “richiesto l’attivazione della procedura di concordato, necessaria a gestire uno stato di crisi”.
Come abbiamo più volte sottolineato l’opera è necessaria; siamo preoccupati per queste continue docce fredde, per i riflessi sull’economia del territorio, così come lo siamo per quei lavoratori che hanno perso il lavoro e ancora non lo hanno ritrovato.
Le nostre preoccupazioni, sono, lo sappiamo bene, anche quelle delle amministrazioni locali che più volte hanno fatto sentire la loro voce”.