Cuneo – Anche nei piccoli Comuni delle valli cuneesi vogliamo accogliere i pensionati che dall’estero decidano di trasferire o di riportare la propria residenza in Italia con la tassazione ridotta per 5 anni al 7%”.
È la proposta di Anna Mantini, capogruppo della Lega di Fossano, già assessore provinciale ai piccoli Comuni, che chiede che l’iniziativa governativa di rendere più attraente per i redditi pensionistici anche l’Italia non coinvolga solo le regioni del Sud ma anchei piccoli Comuni e le Unioni Montane della nostra provincia.
La proposta che ha come primi firmatario il senatore leghista ed economista Alberto Bagnai prevede di concedere un regime fiscale agevolato per un periodo di cinque anni al 7% a favore dei pensionati esteri che sceglieranno di trasferire la residenza in uno dei Comuni del Mezzogiorno “con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti” nelle regioni dell’Italia meridionale tra Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia. La collega leghista fossanese propone ora di allargare questa agevolazioni anche alle Terre Alte.
“Se il fine è utilizzare questa leva fiscale per aiutare le aree geografiche economicamente più depresse, – spiega la Mantini – allora non va dimenticato che 11 anni di crisi hanno aggravato e approfondito il divario non solo fra Nord e Sud ma pure all’interno di regioni del Nord come il Piemonte. La stessa “ripresina” in atto sul mercato immobiliare, in termini di ripartenza di affitti e compravendite sul già costruito, conferma come a beneficiarne siano, ovunque, quasi esclusivamente i centri urbani medio-grandi, a scapito dei Comuni più piccoli che formano la gran parte dei nostri territori. Per questo motivo, e ci sono ora tutte le condizioni per correggere con serenità molti capitoli della manovra di bilancio 2019, la flat tax applicata ai pensionati esteri deve diventare uno strumento di politica economica e sociale per i piccoli Comuni di tutta Italia. Questo avrebbe almeno tre vantaggi: una maggiore attrattività di tutto il Paese, da Sud a Nord, nei confronti di una categoria sociale titolare di redditi certi e stabili; un incentivo per i piccoli centri a promuovere la riqualificazione urbana e residenziale coinvolgendo le imprese edili e commerciali e i servizi socio-sanitari; una calamita a costo zero per lo Stato per attrarre redditi oggi non interessati a trasferirsi in Italia, e con entrate aggiuntive per finanziare servizi pubblici e sociali per tutti gli anziani e le famiglie, oggi esposti a tagli e rincari spropositati. Limitarla geograficamente vuol dire indebolirla in partenza”.