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Venerdì 22 novembre 2024

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Oggi sulle pendici della Bisalta riposa Silvia Fezia

Originaria di Biella, la professoressa, generosa e attenta alle necessità del territorio, aveva ritrovato in Boves le sue radici

La Guida - Oggi sulle pendici della Bisalta riposa Silvia Fezia

Boves – “Niente se ne va finché non ci ha insegnato quello che dobbiamo sapere”. Queste parole di autore anonimo hanno accompagnato l’ultimo saluto alla professoressa Silvia Fezia, scomparsa lo scorso 13 novembre presso la Casa di Riposo Monsignor Calandri. Originaria di Biella, la donna era nata il 10 febbraio 1920 ed era molto conosciuta ed apprezzata a Boves, luogo in cui si era trasferita a metà anni ’90 e dove confessava di aver ritrovato le sue radici. Professoressa di filosofia al Liceo Classico di Firenze, la Fezia si era anche laureata in Economia e Commercio. Raggiunta la pensione aveva raggiunto con la madre Sanremo prima di trasferirsi definitivamente a Boves.
“Silvia – raccontano gli amici bovesani – è stata una maestra di vita che si è spesa ostinatamente per sostenere il valore della conoscenza e dunque il valore dell’amore per la verità e per la giustizia”. Un percorso di valori intrapreso sin da giovane come partigiana in Toscana, come insegnante e come imprenditrice sociale. Proprio dal periodo fiorentino affiora un ricordo. “Viveva a Firenze – proseguono gli amici – e durante la guerra di liberazione venne catturata dai fascisti e rinchiusa in attesa dell’interrogatorio. Nelle lunghe ore che seguirono ci raccontò che le venne più volte voglia di piangere ma decise di resistere continuando a ripetersi “non devi piangere, non devi dormire ma concentrati e pensa”. Per lo sfinimento tuttavia si addormentò ma venne svegliata dal suono di un pianoforte che proveniva da una stanza accanto. Quella musica, secondo Silvia era un segno della Provvidenza che attraverso le note la rassicurava e le dava fiducia. Poco dopo, venne infatti liberata”.
A Boves si spese molto per il mondo dell’artigianato locale, considerato un’eccellenza assoluta. Fu tra i fondatori dell’associazione “Noi di Boves” nata con l’obiettivo di analizzare e risolvere le problematiche del mondo artigiano. Molteplici le iniziative intraprese a favore della valorizzazione della scuola e della cultura, finanziando borse di studio per l’Università degli Studi di Torino Dipartimento di Management (in collaborazione con la Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Cuneo), sostenendo le attività della Biblioteca, promuovendo percorsi formativi per insegnanti e dedicando attenzione anche ai bambini ai quali era solita leggere racconti e favole nel parco di Villa Berrini. Per le donne aveva poi organizzato corsi di base di cucina e di cucito (non a livello sartoriale) facendo sempre riferimento a quel grande polo culturale che è la Biblioteca Civica del Ricetto.  Da sottolineare anche la frequente e silenziosa beneficenza verso le più importanti realtà assistenziali del territorio.
Il legame con Boves era ancora più forte anche grazie all’impegno per la valorizzazione ambientale del concentrico e delle sue frazioni, salvaguardando la memoria e la bellezza dei luoghi con l’obiettivo di trasmettere l’attenzione alla bellezza del creato anche alle future generazioni. Anche per questo, per tornare a quella terra che tanto le ricordava la Biella della sua infanzia e rimanervi legata per sempre, Silvia Fezia ha deciso di “riposare” sulle pendici della Bisalta. Le ceneri della professoressa sono state infatti disperse venerdì pomeriggio in località Crocette in un luogo che aveva contribuito a rendere ancora più bello ed accogliente.

Silvia Fezia

Silvia Fezia

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