Tra domenica 24 e venerdì 29 giugno si è disputata la ventesima edizione della “Val di Fassa Running”, gara podistica a tappe lungo i sentieri e le strade della valle ladina trentina, manifestazione che vedeva al via parecchi specialisti della corsa in montagna, tra i quali molti atleti africani (tra gli altri, i keniani Fredrick Kipyegon – che può vantare un 7’50″sui 3000 metri e un 28’26” sui 10 mila metri – e Ken Mutai, con un personale di 28’56” sui 10 mila metri e 1h4’46” nella mezza maratona). Oltre 500 i corridori iscritti in rappresentanza di 11 nazioni e ben 38 province italiane, chiamati a percorrere 51,19 km nelle cinque giornate, per un totale di 2.446 metri di dislivello. I fari alla vigilia erano puntati su Massimo Galliano, portacolori del Roata Chiusani, capace di vincere quattro volte la classifica assoluta. Nella prima tappa con partenza e arrivo a Fontanazzo dopo 10,86 chilometri da coprire sul dislivello di 408 metri, si è palesata la superiorità degli atleti cuneesi, con Manuel Solavaggione (Valle Varaita) primo al fotofinish su Massimo Galliano in 42’43”, terzo Simone Peyracchia, altro alfiere della Podistica Valle Varaita distanziato di un minuto. Attardati i keniani Fredrick Kipyegon e Ken Mutai, con un ritardo rispettivamente di 2’20” e 3’25” accumulato soprattutto nei tratti in discesa. La seconda tappa, frazione più lunga delle cinque in programma, con uno sviluppo di 11,68 km e 491 metri di dislivello a ridosso del passo San Pellegrino sul versante Cima Uomo, ha consolidato il primo posto di Manuel Solavaggione (52’39”), capace di accumulare nell’ultima salita 53″ di vantaggio su Massimo Galliano e 1’27” su Simone Peyracchia. Solavaggione si è confermato padrone della competizione trentina anche dopo l’inedita tappa in notturna di martedì 26 giugno con partenza alle 21 a Pozza di Fassa, per una lunghezza di 9,40 km e un dislivello di 176 metri. Il vincitore si è imposto con il tempo di 28’40”, precedendo Massimo Leonardi e Galliano, attardati di 22″, mentre Peyracchia è giunto quarto a 40″. La giornata di riposo di mercoledì 27 giugno ha preceduto le ultime due fatiche, a partire dalla penultima tappa di 11,23 km e 540 metri di dislivello con partenza e arrivo a Vigo di Fassa, che ha incoronato di fatto Manuel Solavaggione, alla quarta affermazione parziale con il tempo di 46’30”, precedendo di 33 secondi Galliano e di 1’08” Peyracchia. Poker di successi anche in campo femminile, con l’etiope Adissalem Tegegn, portacolori della pordenonese Brugnera, regina incontrastata della corsa. Nell’ultima tappa, quella con il dislivello maggiore (750 metri su 5,8 chilometri di percorso) da Alba di Canazei alla vetta del Ciampac, si è assistito alla rivincita di Massimo Galliano, giunto primo al traguardo in 40’54” con Manuel Solavaggione a scortarlo distanziato di 3″, a seguire Simone Peyracchia appaiato a don Franco Torresani, prete corridore che aveva anche benedetto l’evento, con un ritardo di 1’11”. Il tappone dolomitico metteva in palio il Trofeo Tobià del Giagher. In classifica generale Manuel Solavaggione si è imposto con il tempo totale di 3h31130″, precedento Massimo Galliano (3h33’15”) e Simone Peyracchia (3h36’54”), tra le donne successo per l’etiope Adissalem Tegegn (4h03’27”) sulla connazionale e compagna di squadra Yayeh Gedamnesh dell’Atletica Brugnera Friulintagli, terza la rumena con passaporto italiano Ana Nanu, sei volte vincitrice in passato della manifestazione.