Ricorso al Tar contro il divieto di accesso e transito istituito dal 30 giugno dal Comune di Cuneo per tutti i veicoli motorizzati sul sovrappasso ferroviario di via Chiri a Madonna dell’Olmo. A presentarlo sono stati alcuni residenti nella via che contestano la decisione del Comune e la giudicano illegittima: “L’ordinanza – scrivono – è stata adottata senza alcun tipo di contraddittorio preventivo con i residenti, è sorretta da una motivazione carente, illogica, contradditoria”, e per questo hanno presentato ricorso in via cautelare per sospendere l’efficacia del provvedimento e nel merito per annullare l’ordinanza.
Il provvedimento del Comune
Il Comune aveva istituito il divieto per le auto (mentre per biciclette e pedoni il transito resta aperto) in seguito all’asfaltatura della strada da tempo richiesta, motivando la decisione in quanto questo intervento avrebbe potuto incrementare il traffico in una zona residenziale come collegamento tra Madonna dell’Olmo e Cerialdo. “Inoltre, le condizioni strutturali del cavalcaferrovia non sono adatte al doppio senso veicolare e per questo si è optato per una soluzione che tutelasse in primis la sicurezza stradale, incentivando allo stesso tempo la mobilità sostenibile”.
“L’intervento di asfaltatura su via Chiri era richiesto da molto tempo e rappresenta una scelta necessaria per migliorare la vivibilità dell’area e garantire condizioni di transito adeguate”, hanno dichiarato nell’occasione il vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Luca Serale, e l’assessore alla Mobilità, Luca Pellegrino. “Allo stesso tempo, cercando di andare incontro ai suggerimenti giunti da più parti, abbiamo stabilito di limitarne l’uso, favorendo una mobilità più rispettosa del contesto urbano e della sicurezza dei residenti”.
Il ricorso
Nel loro ricorso i residenti contestano invece la decisione e chiedono l’annullamento dell’ordinanza. “È dato incontestato – scrivono nel ricorso – che il sedime stradale di via Chiri sia una strada che collega l’abitato di Madonna dell’Olmo a Cerialdo. Tale tratto di strada è sempre stato interessato da traffico veicolare. Anche sul sovrappasso ferroviario oggi interdetto al traffico da sempre hanno transitato automezzi, mezzi agricoli, veicoli commerciali, mezzi del servizio raccolta rifiuti e mezzi dello stesso Comune. Tale sovrappasso costituisce l’unico canale di collegamento diretto tra Madonna dell’Olmo e Cerialdo e la sua interdizione al traffico costringe tutti i residenti e in generale i cittadini a percorrere una distanza di oltre 1,5 chilometri per raggiungere il punto posto al di là del sovrappasso”. I ricorrenti contestano le affermazioni del Comune in merito al fatto che prima dei recenti insediamenti abitativi la strada fosse percorsa quasi esclusivamente da pedoni e ciclisti.
Contestata al Comune anche la mancata considerazione del progetto proposto dai residenti volto alla parziale limitazione del transito con l’installazione a proprie spese una barriera automatica che avrebbe consentito l’accesso veicolare ai soli residenti, lasciando comunque aperto il transito pedonale e ciclabile. “Tale proposta non ha mai avuto riscontro”.
Inoltre, nel ricorso viene sottolineato anche il rischio di degrado dell’area oggetto di divieto: una zona “disabitata, poco illuminata e dove è presente una struttura in degrado. Tale zona, già in passato, era stata luogo di ritrovo per attività illecite” e che le barriere fisiche “impediscono il passaggio di mezzi di soccorso e anche di mezzi agricoli, rendendo molto difficoltoso l’accesso ai fondi coltivati”.