I poliziotti sono arrivati in banca prima che la truffa potesse essere messa a segno, dopo che era stata messa in piedi grazie al sistema “spoofing”, cioè attraverso contatti (telefonici, mail, web) da persone che si fingevano rappresentanti delle forze dell’ordine. È successo nella mattinata di mercoledì 10 settembre a Cuneo, grazie a un intervento di agenti della Questura, mandati dalla sala operativa della Questura in un istituto di credito del centro città. Era stato il direttore della filiale ad allertare le forze dell’ordine: si era insospettito per un cliente che, in modo concitato e confuso, senza fornire una ragionevole motivazione sulla causale, chiedeva al cassiere di effettuare un bonifico urgente di 14.000 euro.
“All’arrivo degli agenti della Polizia di Stato – si legge nella nota diffusa dalla Questura nella mattinata di oggi (venerdì 12 settembre) – il cliente della banca, un professionista di mezza età, riferiva di aver ricevuto poco prima, sul telefono cellulare, un sms con il quale veniva informato che il proprio conto corrente sarebbe stato, da lì a poco, sottoposto a sequestro, se non avesse fatto accesso sul link di un sito Internet riportato nel medesimo messaggio. La vittima, presa dal panico, seguiva la procedura indicata e al termine dell’operazione veniva, immediatamente, contattata da un numero di telefono fisso, riportante l’intestazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, il cui interlocutore si presentava come un non meglio precisato comandante dei Carabinieri. Il suddetto, rimanendo sempre in contatto telefonico, fin quando la vittima non arrivava in banca, lo rassicurava garantendo l’operatività del conto bancario, non appena ricevuto riscontro dell’accredito del bonifico istantaneo per l’importo di 14.000 euro, sul conto corrente, le cui coordinate bancarie sarebbero state fornite per l’operazione da far effettuare al cassiere”.
Gli operatori della banca si sono quindi accorti che qualcosa non andava, hanno avvertito le forze dell’ordine, che sono arrivate mentre il cliente era ancora al telefono con i suoi truffatori. Dalla Questura e dalle forze dell’ordine viene ribadito l’appello a evitare di dare credito a simili contatti e a chiamare subito il 112.
