Il colonnello Davide Marini (a destra nella foto) ha assunto il comando della Task Force Italbatt, composta da Unità del 2° Reggimento Alpini, integrate da assetti del Reggimento Nizza Cavalleria (1°), del Reggimento Logistico Taurinense e del 32° Reggimento Genio Guastatori, tutte componenti dipendenti dalla Brigata Alpina Taurinense.
La cerimonia si è svolta all’interno della base Unifil di Al Mansouri in Libano, alla presenza del comandante della Joint Task Force Lebanon Sector West il Generale di Brigata David Colussi (a sinistra nella foto), di autorità locali e dei rappresentanti delle Forze Armate Libanesi (Laf). Colussi ha sottolineato l’importanza del ruolo di Italbatt, impegnato nel costante monitoraggio e controllo del territorio – attività che svolge congiuntamente alle Laf – e ha augurato al contingente subentrante di continuare la missione nello spirito del mandato di Unifil, dettato dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.
Per i prossimi mesi, gli Alpini del”Doi” e della Taurinense, integrati da altre unità specialistiche delle Forze Armate Italiane, opereranno nel quadro di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), la missione che le Nazioni Unite conducono nel delicato territorio del Libano meridionale.
“La missione Unifil – come viene spiegato dai militari della Taurinense -, a seguito della risoluzione del Consiglio di Sicurezza n. 1701 del 2006, assegna ai Caschi Blu il compito di monitorare la cessazione delle ostilità, assistere le istituzioni locali nell’esercizio della sovranità e sostenere la popolazione civile. L’impiego del contingente italiano in Libano è stato preceduto da un’attenta e meticolosa preparazione ad ogni livello, con aggiornamenti sull’evoluzione della situazione operativa dell’area ed esercitazioni che hanno verificato l’efficienza e la prontezza di tutte le unità coinvolte”.
Gli Alpini della Taurinense sono al loro quarto mandato nel quadro dell’operazione “Leonte” nel Paese mediorientale e possono contare su una consolidata esperienza in Libano, a stretto contatto con le istituzioni e le comunità locali. A conferma del legame tra il nostro territorio e la Taurinense, poi, ci sono state anche raccolte di materiale, a cui anche la Granda ha partecipato.