Un mosaico di persone accomunate dall’unica scelta per la democrazia
di Roberto Dutto -
Mercoledì 27 agosto 2025
È un mosaico la Resistenza. Un mosaico dai mille tasselli esistenziali i cui molteplici incastri hanno richiesto molti mesi per comporre il disegno del nuovo stato democratico. Il collante è lo schierarsi con convinzione dalla parte di un mondo nuovo. Pare questa l’immagine che comunica il libro di Giulia Arduino. Per principio si tiene lontana dai nomi che la storia ha consacrato quali ispiratori e guide del movimento resistenziale. Qui l’attenzione dell’autrice si concentra su una ventina di giovani.
Colpisce l’età sempre compresa tra l’adolescenza e la prima giovinezza. La data di nascita è sempre sul finire degli anni Venti. Affrontano quindi la lotta partigiana con “una fiducia incauta e una temerarietà che solo i giovani possono avere”. Ognuno è identificato nel titolo del capitolo a lui dedicato col solo nome e l’attività svolta o qualche suggestione che appena accenni alla sua vita. Il resto è da cercare nelle sue parole cucite insieme dagli interventi discreti dell’autrice che si assume il compito di imbastire una linea narrativa, mettere ordine nell’incalzare dei ricordi.
Per certi versi le testimonianze invitano anche a una rilettura del concetto di eroismo. Qui fa i conti con il quotidiano perché la Resistenza è anche vita di ogni giorno da affrontare tra tanti e diversi pericoli, appoggiandosi a silenziosi aiuti, cercando stratagemmi per evitare incontri e scontri fatali. Il più delle volte questi giovani sono l’anello di congiunzione tra il mondo partigiano e quello dei paesi. Quella descritta è dunque una Resistenza spesso senza armi, non per questo meno importante, meno rischiosa.