Un albero genealogico in formato narrativo è il percorso che l’autore compie partendo dai capostipiti, “figli del diciannovesimo secolo”, per arrivare una generazione dopo l’altra alla seconda metà del Novecento. I rami di questo albero si nutrono della nostalgia che segna i ricordi, come una linfa vitale capace di rinnovare alla memoria gli avvenimenti sottraendoli alla scarna tirannia delle date. Pagine che sembrano voler fissare il tempo da consegnare a chi verrà e insieme si propongono come un cammino attraverso molti decenni, in cui è possibile leggere tra le righe molti aspetti della vita tra Cuneo, Mondovì e Torino.