Venerdì 25 luglio Roccavione ha ospitato la passeggiata storica, a Roccasparvera è stata invece servita dalla Pro loco la “pastasciutta antifascista”, che ha generato rumorose polemiche dopo il no al patrocinio dell’evento da parte del sindaco Paolo Giraudo. L’Anpi di Borgo e Valli affida a un comunicato il commento alla vicenda: “Il 26 luglio di 82 anni fa Duccio Galimberti dal balcone di casa sua arringò pubblicamente i passanti: “la guerra continua sino […] alla scomparsa delle ultime vestigia fasciste” discorso che diede inizio alla Resistenza e che gli costò la vita. Probabilmente dopo 82 anni la speranza di quell’eroe nazionale rimane ancora lettura morta, nonostante ciò e dinanzi a chi giura sulla Costituzione abiurandone i principi, noi ne portiamo avanti i valori e la speranza, per un domani migliore per la continuazione e allargamento della democrazia. Pertanto abbiamo orgogliosamente patrocinato e collaborato come Anpi “Borgo e Valli” all’evento “Quando la storia bussa alla porta” con successiva “pastasciutta antifascista” della Pro loco roccavionese. Ci rammarica che in un paese dove il fascismo sia stato oggettivamente un ventennio di crimini, assenza di libertà e successivamente con sovversione e attentati si sia macchiato di buona parte delle pagine più buie della nostra storia repubblicana, oggi parlare di antifascismo, sia anche legato ad una pastasciutta, dia adito a atti dissociativi e prese di posizione pubbliche. Fatto più grave che ciò avvenga da parte di un’amministrazione pubblica. Il Sindaco di Roccavione e la sua giunta, da dietro a un discorso vago di tutela di posizioni generali, di sicurezza e quant’altro, non rende merito e conto a quelli stessi principi democratici sanciti nella Costituzione e figli della Resistenza che hanno permesso che potessero essere eletti e che chi li abbia votati sia un cittadino/a e non un/a “suddito/a”. La democrazia è di per sé antifascista e il resto non può che esserne conseguenza, prese di posizione contrarie, articolate o meno a rigor di logica sanciscono la negazione stessa dello spirito democratico. Di conseguenza pare che oggi, sia sdoganato che un’amministrazione possa dichiararsi implicitamente antidemocratica e noi come Anpi non possiamo rimanere in silenzio e lasciar correre queste mistificazioni, senza darne una giusta chiave di lettura. Ringraziamo la Pro loco per il bellissimo evento antifascista, tutte le realtà e persone che hanno partecipato, sperando di rivederci presto, anche davanti perché no ad un piatto di pastasciutta, per portare avanti la memoria, speranze ed aspettative di chi lottò per la libertà”.
“Il Comune – risponde il sindaco di Roccavione, Paolo Giraudo – non ha mai vietato la manifestazione, né ha mai negato l’utilizzo del suolo pubblico. Abbiamo semplicemente scelto di non concedere il patrocinio comunale, come da nostra prassi per tutte le iniziative che assumono, per stessa ammissione degli organizzatori e per natura del programma, un carattere politico. Il nostro regolamento è chiaro: il patrocinio è riservato ad attività civiche e culturali. Ciò non ha impedito né avrebbe mai impedito lo svolgimento dell’evento. Parlare di un Comune che saboterebbe o ostacolerebbe manifestazioni è fuorviante e alimenta una narrazione che non corrisponde ai fatti. Riteniamo inoltre scorretto che la Pro Loco, invece di assumersi la responsabilità delle proprie scelte organizzative, preferisca insinuare che l’amministrazione o l’intera comunità di Roccavione abbiano ostacolato l’evento”.