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Lunedì 21 luglio 2025

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È stato estratto dalle cavità lo speleologo rimasto ferito a Ormea

L'intervento del Soccorso Alpino e Speleologico si è concluso prima delle 13 di oggi, a 24 ore circa dall'incidente. Sono state usate anche cariche esplosive per aprire la via d'uscita

Ormea

La Guida - È stato estratto dalle cavità lo speleologo rimasto ferito a Ormea

Lieto fine per lo speleologo ferito e intrappolato nell’Abisso Paperino, sulla Colla Termini (a circa 1.870 metri) nel territorio comunale di Ormea, dal pomeriggio di ieri (domenica 20 luglio): intorno alle 12.45 si è concluso con successo l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico. Era rimasto ferito alla testa per la caduta di un masso, intorno alle 12 di ieri, poco dopo essere entrato con un gruppo di speleologi in grotta. Si trovava a circa 40 metri di profondità. alla base di un pozzo: i colleghi hanno lanciato l’allarme e, nel primo pomeriggio di ieri, sono giunti i tecnici del Soccorso.
“Nel punto dell’incidente – spiegano dal Soccorso Alpino – è stata allestita una tenda riscaldata e condizionata, dove il ferito, che ha riportato un trauma cranico, è stato stabilizzato e monitorato costantemente da due sanitari del Cnsas, entrambi specializzati in soccorso medicalizzato in ambiente ipogeo. Per tutto l’intervento è stato mantenuto il contatto con il campo base grazie a una linea telefonica via cavo. L’estrazione del ferito ha richiesto complesse operazioni di disostruzione in più tratti del percorso sotterraneo. I tecnici del Cnsas, opportunamente formati, hanno impiegato microcariche esplosive per allargare tre strettoie particolarmente impegnative che rendevano impossibile il passaggio dell’infortunato. Per superare questi tratti, il ferito è stato immobilizzato con un dispositivo Ked, che consente la protezione della colonna vertebrale in spazi estremamente ristretti. Il trasporto verso l’uscita ha richiesto il superamento di due pozzi verticali di circa 15 metri ciascuno, due meandri stretti e una strettoia particolarmente complessa. Grazie al lavoro coordinato di oltre 50 tecnici provenienti dalle delegazioni speleologiche del Cnsas di Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, le operazioni si sono concluse in sicurezza. Una volta fuori dalla grotta, lo speleologo è stato nuovamente valutato dai sanitari e immediatamente trasferito in ospedale dal Servizio Regionale di Elisoccorso di Azienda Zero Piemonte”.

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