La Guida - L'informazione quotidiana in Cuneo e provincia

Lunedì 21 luglio 2025

Accedi a LaGuida.it per leggere il giornale completo.

Non hai un accesso? Abbonati facilmente qui.

Ospitare

L’ospitalità comincia dalle persone che abitano sotto il nostro stesso tetto

Cuneo

La Guida - Ospitare
Piero Pizzi Cannella, Alle Querce di Mamre, Lezionario feriale sabato della XII settimana, anno dispari.

Piero Pizzi Cannella, Alle Querce di Mamre, Lezionario feriale sabato della XII settimana, anno dispari.

Gen 18, 1-10a; Sal 14; Col 1,24-28; Lc 10,38-42

Ognuno di noi, almeno una volta nella vita ha ospitato ed è stato ospite. Abbiamo fatto esperienza di come sia bello, ma nello stesso tempo anche complesso ospitare qualcuno e farsi ospite.
Certamente l’ospitalità è un segno di umanità: non solo invitando a pranzo ma anche ascoltando l’altro (ospitare la sua parola, il suo sguardo, le sue gioie e fatiche).
Il Vangelo della scorsa domenica raccontava di un samaritano che ha ospitato un uomo depredato e picchiato. San Paolo raccomandava alle comunità cristiane in Roma: «Siate solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità» (Rom12,13).
L’accoglienza dell’ospite, sollecitata da Gesù e dagli apostoli, non è ovviamente da intendersi solo come raccomanda­zione di invitare a cena gli amici. L’ospite nei cui confronti è raccomandata l’accoglienza è anzitutto l’estraneo, colui che non ha casa, colui per il quale la tua accoglienza non è un piacevole diversivo, ma il rimedio ad una condizione di solitudine ed indigenza.
Già nell’Antico Testamento il valore dell’ospitalità era sot­tolineato mediante una giustificazione: «perché anche voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto» (Lev 19,34). Lo straniero ci ricorda quale sia la nostra condizione originaria: «Non essere sordo alle mie lacrime, poiché sono un forestiero, uno straniero come tutti i miei padri» (Sal 39,13).
Certamente l’ospitalità dello straniero è un tema delicato: egli è innanzitutto esterno al mon­do in cui abitiamo e per questo ci appare co­me fonte di perplessità: differenze di lingua, norme giuridiche, leggi, codici civili, costumi.
Tra lo straniero e il nemico c’è una potenziale coincidenza: la parola ospite è uno dei tanti si­nonimi di straniero. Tra ospitee ostile, ostico, nemico, avversario il passo è breve. Dobbiamo riconoscere l’estraneità come dilemma da ri­solvere, da affrontare. La difficoltà non va taciuta.
«Ero straniero e mi avete ospitato»: Gesù stesso così si descrive durante il suo pellegrinaggio terreno: «Quando mai ti abbiamo visto affaticato o assetato o forestiero o nudo o malato o in car­cere e non ti abbiamo assistito?».
L’ospitalità non va da sé, è una scelta, non così naturale tanto che per il profeta Isaia l’o­spitalità e l’aiuto sono il “vero digiuno” che il Signore desidera.
Un comandamento della Lettera agli Ebrei è promettente: «perseverate nell’amore frater­no. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, prati­candola, hanno accolto degli angeli senza sa­perlo» (Eb 13,2). L’angelo non è semplicemen­te uno dei nostri. Può anche essere l’estraneo al mio gruppo, alla mia storia.
Ancora una volta l’ospitalità rimanda all’insicu­rezza, e quindi all’umiltà. Si è davan­ti a un atto di fiducia. Da un lato si apre al rischio e dall’altro al manifestarsi di una relazione che può diven­tare rivelazione.
La Lettera agli Ebrei non cita il nome di A­bramo e l’episodio di Gen 18.1-16.
Da questo dovremmo dedurre che l’ospitalità più auten­tica ha luogo quando non si sa il nome di chi ac­coglie e chi domanda non sa il nome di chi lo deve ospitare.
La parabola dell’ospitalità lun­go i secoli va dal divieto di chiedere il nome dell’ospite fino al biglietto da visita, dove l’annuncio del­le proprie generalità precede l’incontro tra persone. Anche un tempo poteva avvenire di essere depredati, ma poteva capitare pure di ospita­re angeli. Senza saperlo.
Ma proprio perché questo è il senso ed il valore, occorre che lo straniero non sia semplicemente servito, nutrito. Occorre soprattutto che egli sia ascoltato, e così la sua presenza diventi familiare.
Se c’è una difficoltà di ospitare chi non conosci (prima lettura), c’è anche una difficoltà di ospitare chi conosci (vangelo)
L’atteggiamento di Maria che si mette ai piedi di Gesù, è la postura classica del discepolo. Nella vita cristiana il Maestro ci chiede di ospitare anzitutto la sua parola. «Grazie Marta, sono contento di ciò che mia ha preparato, ma non lasciarti prendere dall’affanno, fino a dimenticare la mia presenza. Marta, io vorrei che tu ascoltassi ciò che ho da dire».
Oggi si moltiplicano le istituzioni che provvedono ad ogni forma di malattia, di solitudine, di infermità; ma diminuisce la probabilità per l’ospite di tro­vare davvero fratelli e sorelle disposti ad ascoltare. E forse addirittura nella pro­pria casa, tra i propri familiari, ciascuno trova più facilmen­te servizi e cure d’ogni genere che effettiva ospitalità, cioè ascolto ed accoglienza per il proprio desiderio di comprensio­ne e solidarietà: «Sono un estraneo per i miei fratelli, un fo­restiero per i figli di mia madre» (Sal 69,9).
Dunque, l’ospitalità comincia dalle persone che abitano sotto il tuo stesso tetto, ma che ancora attendono da te un segno; un segno che dica: «Non ho troppo da fare, non sono di corsa, non fuggo: posso fermarmi qui con te ad ascoltarti. Anzi, non solo posso, ma desidero questo più d’ogni altra cosa».

Ospitare

La Guida - testata d’informazione in Cuneo e provincia

Direttore responsabile Ezio Bernardi / Editrice LGEditoriale s.r.l. / Concessionaria per la pubblicità Media L.G. s.r.l.

Sede legale: via Antonio Bono, 5 - 12100 Cuneo / 0171 447111 / info@laguida.it / C.F. e P.IVA: 03505070049
Aut. Tribunale di Cuneo del 31-05-1948 n.12. Iscrizione ROC n. 23765 del 26-08-2013

La Guida percepisce i contributi pubblici all’editoria previsti dalle leggi nazionali e regionali.
La Guida, tramite la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Privacy Policy Amministrazione trasparente