Avrà validità fino al 15 marzo 2026 il piano per il contrasto all’emergenza cinghiali varato dalla Regione Piemonte. Due le delibere adottate in materia dall’assessore competente Paolo Bongioanni. Una prima tranche del piano era stata deliberata il 10 marzo scorso con un prelievo autorizzato di 12.294 capi, di cui 9.958 in Ambiti territoriali di caccia (Atc) e Comprensori alpini (Ca) e 2.336 in Aziende Agrituristico-Venatorie (Aatv) e Faunistico Venatorie (Afv). Ad essi si sono poi aggiunte le richieste di altri 5 Atc e Ca (Atc To4 e To5; Ca Cn4, Vc1, Vco) per 910 capi, e 16 Aatv e Afv per 315 capi, con un ulteriore prelievo selettivo di 1.225 capi. Si arriva così a un totale di 14.630 capi autorizzati.
“I danni da cinghiale – spiega l’assessore Bongioanni – costituiscono il 70% di tutti quelli causati da fauna selvatica in Piemonte, che complessivamente nel 2024 hanno superato i 4,5 milioni di euro. Hanno inflitto alle nostre aziende agricole una perdita di prodotto per oltre 127.000 quintali, con 3.057 domande di risarcimento e il conseguente esborso per risarcimenti dalle casse regionali. Questa nuova pianificazione nasce dall’esigenza di rafforzare e rendere continuativo nel tempo, attraverso la caccia di selezione, il contrasto all’emergenza cinghiali che nel periodo primaverile provoca danni pesantissimi alla nostra agricoltura, oltre al costante rischio di incidenti stradali. Consentire ai nostri cacciatori di intervenire sui cinghiali con prelievi selettivi e rigidamente normati sia sul piano numerico sia nella delimitazione territoriale è anche una misura per limitare il rischio di circolazione della Psa, che ha già inflitto milioni di danni ai nostri imprenditori agricoli”.
In osservanza di quanto prescritto dalla normativa sul contenimento della Peste Suina Africana – che prevede di evitare al massimo gli spostamenti dei cinghiali nelle aree potenzialmente interessate dalla pandemia e il possibile scambio con zone indenni – sono esclusi da queste operazioni di prelievo i territori compresi nelle Zone di restrizione I (salvo deroghe del Commissario nazionale Psa), II e III come individuate dal Regolamento Ue 2025/715 del 7 aprile 2025 e la Zona di Controllo dell’Espansione Virale (Cev) come individuata dall’ordinanza n. 5/2024 del Commissario Straordinario alla Peste Suina Giovanni Filippini, poi prorogata dalla ordinanza n. 6/2025.