Avevano scelto il parcheggio di Cinelandia per fumare la marijuana che uno di loro aveva comprato da tale K. per circa 150 euro, e quando la pattuglia dei Carabinieri si avvicinò per un controllo si sentiva ancora forte l’odore dello stupefacente. “Lo avevo conosciuto a scuola, poi di persona una sera al pub”, ha riferito in aula il testimone che da K. M. A., 28enne rinviato a giudizio con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, aveva acquistato 120 euro di marijuana e 25 euro di resina di hashish e che riconobbe con certezza il suo venditore tra le foto che i Carabinieri gli sottoposero in caserma. Il controllo avvenne la sera del 7 agosto 2021: “Sappiamo che quella zona del parcheggio è utilizzata dai ragazzi per consumare stupefacenti – ha riferito l’appuntato che quella sera era di pattuglia – e notammo quell’auto al buio con dentro tre giovani che scattavano foto. Avvicinandoci a uno di loro abbiamo sentito l’odore dello stupefacente, lui ci consegnò la sigaretta che stava fumando e poi un porta tabacco con nove grammi di marijuana e tre pezzetti di hashish conservati in un’altra tasca”. Per K. M. A., con alle spalle più precedenti per spaccio e che attualmente, su disposizione del Gip, si trova al Rems di La Spezia, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a un anno due mesi e 3.000 euro di multa, mentre la difesa, nonostante la perizia lo avesse giudicato capace di intendere e di volere in quel periodo proprio perché stava assumendo una terapia, ha chiesto per lui il non luogo a procedere in considerazione del disturbo schizoaffettivo e da uso di cannabis che la perizia aveva comunque accertato e considerato il suo continuo entrare e uscire da istituti psichiatrici. Nel merito la difesa aveva sottolineato che il rinvio a giudizio era stato disposto in base al riconoscimento di un’unica persona e che la perquisizione a casa sua aveva dato esito negativo. Di diverso avviso la giudice che ha condannato l’imputato a un anno e sei mesi e 3.600 euro di multa con sospensione della pena.