È un crescendo continuo lo stile di questo piccolo libro agile e certamente curioso. La pioggia è la costante: cercata, assaporata, infine vissuta nell’intimo come compagna di cammino. Tutte le esperienze riferite sono rette da un profondo legame con l’ambiente naturale vissuto attraverso i capricci del tempo. C’è quasi una simbiosi tra l’autore e le condizioni climatiche a cui neppure lontanamente pensa di sottrarsi.
Sia chiaro, precisa l’autore, non è in discussione l’utilità delle previsioni meteorologiche circa eventuali calamità. Ciò di cui parla è il vivere quotidiano, è l’esperienza del tempo libero, finalmente e veramente libero dai crucci del “che tempo farà”, dai calcoli scientifici, o presunti tali, prima di mettersi in cammino per una passeggiata. Viviamo, dice l’autore, in un tempo in cui la parola pioggia è ”in via di estinzione sostituita dalla più mercantile parola allerta”.
Aborrisce dunque l’ossessione delle previsioni meteo. Riporta invece un’esperienza intima che aderisce alle condizioni del tempo in cui si trova a vivere, rifuggendo dall’idea che una giornata possa impostarsi sul bollettino meteorologico emanato.
Da questi presupposti l’autore muove in un percorso che presto si affranca dall’esperienza autobiografica. Allarga lo sguardo e le affinità. Va a confrontarsi con la poesia. Non può mancare D’Annunzio, ma c’è anche Montale, Campana, Moretti fino ai cantori contemporanei come Battiato, Guccini, De André. Tutti a lasciarsi avvolgere dal fascino della pioggia, ad ascoltare i suoi suoni diversi a seconda di ciò che “incontra”, ad assaporare gli odori che ricrea.
Un invito all’ascolto, al silenzio perché quel cammino intrapreso porta l’autore sulla soglia dell’infinito. Dalle citazioni si passa al dialogo con amici, dalle suggestioni poetiche alla riflessione sull’esistenza fino a sfiorare l’Assoluto.
La cura della pioggia
di Emiliano Cribari
Editrice Ediciclo
euro 9,50