Dopo che la Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli ha annunciato l’intenzione di chiudere la Casa della Divina Provvidenza, si è riunito per la prima volta lunedì 10 marzo il “Tavolo di confronto” aperto a tutti quanti vogliono che la Casa della Divina Provvidenza non chiuda.
La riunione si è svolta nel palazzo comunale alle ore 9: erano presenti per l’amministrazione comunale il sindaco Astesano, il suo ‘vice’ Mauro Arnaudo con gli assessori Carlo Giordano e Maria Grazia Gerbaudo, il parroco don Gion Banchio, i sindacalisti Giuseppe Van Cleeff e Luca De Conti, il presidente delle Opere Pie Droneresi Piergiuseppe Zagnoni, il presidente provinciale Acli Elio Lingua.
In videoconferenza è intervenuto anche l’imprenditore che ha manifestato interesse per la Casa della Divina Provvidenza, con l’obiettivo di evitare un triste finale alle 23 ‘Perle’ e alle 14 dipendenti.
La riunione è stata un positivo momento di confronto a più voci, ma di carattere interlocutorio. Nessuna decisione è stata presa. Il nodo è rappresentato dalla posizione che assumerà la Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, proprietaria della Casa della Divina Provvidenza: le religiose cosa vogliono fare dell’immobile, dopo l’annunciata chiusura della Casa di via Roccabruna?
La visitatrice per l’Italia dell’ordine religioso, suor Maria Rosaria Matranga, è attesa a Dronero nella giornata di giovedì 13 marzo.
In una nota diffusa dal municipio, si legge che “il Tavolo analizzata la situazione ha preso atto che eventuali passi successivi sono subordinati alle comunicazioni e alle decisioni della Congregazione stessa, la cui referente sarà a Dronero nei prossimi giorni. In attesa di tale incontro tutti i presenti hanno ribadito la volontà di mantenere alta l’attenzione sulla questione, con particolare riguardo alle ragazze ospiti della struttura e ai lavoratori coinvolti”.