Da venerdì 7 marzo a domenica 6 aprile, nella sala Maccario del Museo Civico “Federico Eusebio” l’artista Marco Cuttica presenta la sua personale dal titolo “Il Cromatismo dei Sensi”. Le opere esposte sono un riflesso del suo percorso emotivo. Attraversano il territorio in cui ha vissuto e le emozioni che ha provato nelle varie fasi della crescita artistica. I paesaggi collinari delle Langhe, i luoghi dell’infanzia, le atmosfere della natura, i momenti e ricordi sono i protagonisti del racconto. L’esposizione ospita anche l’opera “La predica della Luna” proveniente dalla collezione del Centro Studi “Beppe Fenoglio”. L’inaugurazione si terrà venerdì 7 marzo alle ore 18, sempre nella sala Maccario, l’ingresso è libero.
L’Artista, classe 1972, nasce a Canelli e vive ad Alba fino al 2023 per poi trasferirsi a Bra. L’amore indiscusso per le Langhe determina buona parte della sua produzione artistica, attraverso la quale riesce ad esprimere al meglio la forza di un territorio ordinato e ricco al contempo di impulsi e armonie uniche nel suo genere. Un canto interiore si palesa con forza nel colore dal tratto energico, talvolta primitivo, contaminato da nervature quasi dolorose che accompagnano le pennellate sferzanti e a volte disperate. La medesima disperazione che lo colse a 22 anni, quando dopo aver subito un grave incidente, si aprì ad una nuova stagione spirituale attraverso la pittura. Da quel momento, la ricerca d’ispirazione, va a braccetto con la sete di conoscenza. Diverse sono state le stagioni che hanno accompagnato il suo percorso di artista. Nel 1996 conduce le prime prove in pittura da autodidatta. Nel 1998 – 1999 espone in alcune collettive al Palazzo dei Congressi di Alba. Nel 2000 viene invitato ad esporre in occasione dell’evento braidese “Da Cortile a Cortile”. Negli anni a seguire espone in varie rassegne in tutta Italia, dando voce alle corde più intense della personale espressione artistica ed ottenendo notevoli riscontri di pubblico e di critica. Attraverso la sua produzione approfondisce e perfeziona la tecnica pittorica, conducendo un costante lavoro su se stesso al fine di raggiungere vertici espressivi lirici ed evocativi.Nel decennio 2005 – 2015 partecipa alla vita artistica in maniera più isolata. Rimedita costantemente le opere dei Maestri della pittura, riflettendo sul senso e sul peso che esse hanno esercitato nell’immaginario figurativo dell’osservatore. Dal 2016, inizia a mitigare la condizione aggressiva dei soggetti delle sue opere. Conia e si rende naturale interprete del “metamorphismo”, espressione artistica capace di navigare attraverso un processo di trasformazione sofferto ed autentico.La trama nervosa e la potenza del colore vibrano sotto la tela, consentendo la formazione di nuove strutture interpretative. La percezione, nitida all’apparenza, sfugge fluttuando tra i capricci della luce e, sotto l’effetto di sapienti pressioni e rilasci di pigmenti in superficie, cristallizza l’attimo per poi creare “l’effetto metamorphico” tipico della sua produzione, sempre mutevole e cangiante secondo gli effetti che la luce imprime sulle opere.Sono questi gli elementi che definiscono la struttura di ogni quadro, dando vita a intense immagini evocative. Diverse sue opere fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private.
Le opere presentate in rassegna ripercorrono alcune tappe importanti della vita e delle ragioni della sua passione.