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Giovedì 27 febbraio 2025

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Sciopero magistrati: “Ci mettono sotto tutela. La riforma farà cadere l’ultimo baluardo di una Costituzione che ci rende tutti uguali”

In tanti fra i magistrati in servizio al tribunale di Cuneo hanno aderito alla giornata di astensione dalle udienze indetta pre oggi 27 febbraio dall’Associazione Nazionale Magistrati

Cuneo

La Guida - Sciopero magistrati: “Ci mettono sotto tutela. La riforma farà cadere l’ultimo baluardo di una Costituzione che ci rende tutti uguali”
In tanti fra i magistrati in servizio al tribunale di Cuneo hanno aderito alla giornata di astensione dalle udienze indetta pre oggi 27 febbraio dall’Associazione Nazionale Magistrati per protestare contro il disegno di legge presentato dal Ministro Nordio che prevede la modifica del titolo IV della Costituzione nella parte dedicata alla magistratura. Oltre alle maggiori manifestazioni nei capoluoghi di distretto anche in molti tribunali italiani sono stati organizzati momenti di incontro e riflessione sui temi del disegno di legge e sulle sue possibili conseguenze. A Cuneo hanno aderito allo sciopero tutti i pubblici ministeri con il procuratore capo Onelio Dodero e circa il 70% dei giudici delle due sezioni penale e civile.
“La chiamano riforma della giustizia – ha detto il pubblico ministero Carla Longo componente della giunta regionale dell’ANM e segretaria della sottosezione di Cuneo – ma  non c’è nessun intervento sul funzionamento degli uffici, proposte per abbreviare i processi, stanziamento di fondi per migliorare il processo telematico, per incrementare il personale amministrativo; ci sono solo tre interventi sulla magistratura volti a indebolirne l’indipendenza con grave danno per la richiesta di giustizia dei cittadini”.
Se dovesse passare la riforma si avrebbero due carriere separate per magistrati giudicanti e requirenti a partire dal concorso di selezione. Il timore dei magistrati è che si crei una corporazione di avvocati dell’accusa, completamente sciolti dalla cultura della giurisdizione, che ragioni solo in termini di vittoria o sconfitta e che finisca per scivolare sotto l’ala dell’esecutivo che ne determinerà le priorità nell’esercizio dell’azione penale.
“Il Governo definisce urgentissima la separazione delle carriere – ha proseguito la dottoressa Longo – ma la realtà è che nell’arco di 5 anni solo lo 0,8% dei pubblici ministeri è passato alle funzioni  giudicanti e solo lo 0,2% ha fatto il percorso inverso. E se è vero che le richieste di assoluzione sono il 50% rispetto alle richieste di condanna e che le richieste di archiviazione sono percentualmente superiori alle richieste di rinvio a giudizio è perchè giudici e pubblici ministeri condividono la stessa formazione e lo stesso approccio garantista”.
Con la creazione delle due carriere separate verranno istituti anche due organi di autogoverno, vale a dire un Consiglio Superiore della magistratura giudicante e uno della requirente e i componenti togati presenti nei due Consigli non sarebbero più eletti dai magistrati, ma estratti a sorte. Tra i compiti dei due Consigli non ci sarebbe più quello disciplinare che verrebbe affidato ad un’Alta Corte Disciplinare composta da 3 nominati dal Presidente della Repubblica, 3 estratti a sorte da una lista votata dal Parlamento, 6 magistrati giudicanti estratti a sorte e 3 magistrati requirenti estratti a sorte: una sorta di  tribunale speciale che non prevederà alcun appello presso la Cassazione come accade adesso. Di un problema estetico per niente risolutivo ha parlato lavvocato Alessandro Ferrero presidente dellordine degli avvocati riferendosi alla separazione delle carriere, un intervento inutile che non migliorerà in alcun modo lefficenza della giustizia”, mentre ha commentato con preoccupazione listituzione di unAlta Corte Disciplinare che non preveda alcun tipo di appello in caso di sentenza avversa, dal momento che invece per gli avvocati è previsto il vaglio della Cassazione, facciamo parte della stessa comunità – ha concluso Ferrero – e dovremmo fare insieme delle proposte per il concreto miglioramento della giustizia”.
“Ci chiedono di decidere della colpevolezza o l’innocenza delle persone, ci affidano delle responsabilità enormi ma poi ci mettono sotto tutela, ci privano della possibilità di eleggere democraticamente i nostri rappresentati; neanche nelle scuole elementari i bambini estraggono a sorte i loro rappresentanti ma li scelgono liberamente” ha commentato il procuratore della Repubblica Onelio Dodero aggiungendo che “se tutto andrà bene non cambierà nulla ma la realtà è che il primo articolo della Costituzione che sarà subito modificato dopo l’approvazione di questa legge sarà il 112, quello che parla dell’esercizio obbligatorio dell’azione penale e che ci rende tutti uguali. Ci vorrà poco  a trasformare quella frase sull’esercizio obbligatorio dell’azione penale aggiungendo ‘…nei casi e nei modi previsti dalla legge’ e a quel punto cadrà l’ultimo baluardo di una Costituzione che ci rende tutti uguali”.

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