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Martedì 25 febbraio 2025

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Parco Parri: un’area mai completata o un parco giovane da far crescere?

Dibattito in consiglio comunale sul grande parco urbano. Paolo Armellini: “Un parco povero di bellezza e degradato”, l'assessore Demichelis: “È un parco giovane, da curare e accompagnare nella crescita”

Cuneo

La Guida - Parco Parri: un’area mai completata o un parco giovane da far crescere?

A quasi tre anni dall’inaugurazione il Parco Parri continua a far discutere maggioranza e opposizione e lunedì sera in consiglio comunale sono tornate a confrontarsi i diversi punti di vista sul grande parco cittadino. Da una parte chi giudica l’area ancora incompleta, poco curata con i lavori mai davvero finiti, dall’altra invece chi frequenta il grande parco urbano, lo apprezza e lo considera semmai un parco giovane in fase di “crescita”.

Ad aprire il dibattito è stato Paolo Armellini (Indipendenti) con un’interpellanza in cui ha chiesto “maggiore cura per rendere il parco più vivibile”, vista l’attuale situazione giudicata “abbastanza misera per un parco che è tale solo per dimensioni”, confrontando il parco cuneese con quello “Bucci” di Faenza. “Il Parco Parri – ha detto il consigliere di minoranza – è stato presentato come uno dei più grandi cantieri verdi d’Italia e per me è rimasto ancora quasi allo stato di cantiere. Vedo erba non curata, una distesa piatta, poche panchine e non tutte in buono stato, un’area che secondo me non ha un’anima. È vero che siamo a febbraio, ma un parco deve vivere 365 giorni all’anno. Questo è un parco povero di bellezza e degradato”.

Armellini ha sottolineato le difficoltà nella manutenzione dell’area, anche in vista dei prossimi anni quando scadrà l’appalto con la ditta incaricata, e ha proposto di ripensare a una gestione mista del verde con prevalente conduzione del Comune: “Come faranno le esili forze comunali di giardinieri e le ditte appaltatrici a gestire nel tempo un patrimonio così vasto e delicato? Deve esserci un’attenzione costante, qui siamo di fronte a un vero e proprio spreco di un tesoro cittadino. In tante città si sta riscontrando invece che una gestione diretta del verde porta tanti vantaggi e anche Cuneo dovrebbe pensarci”.

Posizioni critiche sullo stato del Parco Parri sono arrivate anche da altri consiglieri di minoranza con richieste di maggiore manutenzione. “Sarebbe opportuno – ha detto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) – pensare ad avere all’interno del Comune un gruppo di operatori che si occupano direttamente della manutenzione del verde perché solo così si ha memoria dei luoghi e delle operazioni che devono essere fatte con tempestività in alcune zone. Questo parco ha bisogno di essere valorizzato perché è un patrimonio importante”.

Franco Civallero (Forza Italia) ha sottolineato che quel parco “non è mai stato finito perché è stato inaugurato in fretta e furia per motivi elettorali e fare manutenzione di un parco non completato non è certo facile. Dovremmo chiuderlo per 2-3 mesi in modo da rimettere tutto a posto”.

“È un parco giovane, in fase di crescita”

A fare il punto della situazione è stato l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Demichelis: “Parco Parri è un parco “bambino”, giovane, dobbiamo accompagnarlo nella sua crescita, considerando che le piante e l’intera area verde del parco sono in una fase di evoluzione. La vera natura del parco la si potrà vedere solo tra qualche anno. Diamo il tempo a quello c’è di svilupparsi, curandolo e anche migliorandolo. Non è un’area blindata su cui non è più possibile intervenire: ci sono sicuramente spazi per migliorarla”.

Il Parco Parri si sviluppa su 8 ettari di terreno con 47.096 metri quadrati di prato rustico, 2.600 metri quadrati di prato irriguo, 920 metri quadrati di laghetto, 8.800 metri quadrati di parco attrezzato, 6.700 metri quadrati di frutteto, 2.590 nuovi arbusti, 536 nuovi alberi di alto fusto di cui 109 alberi da frutto, con 30 specie differenti.

“A curare la manutenzione – ha ricordato l’assessore – per i primi quattro anni è la ditta che ha realizzato il Parco, secondo quanto previsto dall’appalto”. Per la cura del verde pubblico, invece, il Comune deve fare i conti con il personale ridotto e sta cercando di correre ai ripari. “Per i giardinieri comunali abbiamo avuto negli anni un evidente calo nel numero nel corso degli anni. Oggi abbiamo 4 giardinieri e stiamo cercando di tornare ad avere una squadra minima che va da 6 a 8 giardinieri. Sul territorio comunale però la superficie verde è di 1.818.000 metri quadrati e per gestirla e curarla direttamente dovremmo avere in pianta organica da 50 a 80 giardinieri, un numero impensabile ed è quindi necessaria una gestione mista con il ricorso a ditte esterne”.

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