Con l’accusa di peculato è stata rinviata a giudizio N. P. la proprietaria di un locale a Borgo San Dalmazzo, in cui nel 2015 erano state installate delle slot per il gioco on line. Alla donna, difesa dall’avvocato Fabrizio Di Vito, è stato contestato di non aver versato il preu, prelievo unico erariale che deve essere corrisposto all’Agenzia dei Monopoli tramite la società concessionaria che gestisce la distribuzione delle macchinette per il gioco online in tutta Italia. Secondo i calcoli della società concessionaria dell’appalto, la proprietaria del bar avrebbe trattenuto 11.800 euro, di cui 7.823 euro spettavano all’Agenzia dei Monopoli come prelievo unico erariale mentre il resto rappresentava la quota dovuta alla società concessionaria in base a un contratto privato stipulato con la proprietaria del bar. In aula la presidente del consiglio di amministrazione della società creditrice aveva riferito che da maggio 2015 a febbraio 2016 i versamenti erano stati regolari, ma che da quel momento non erano più state pagate le somme dovute. A marzo venne inviato all’attuale imputata un primo avviso di pagamento che la donna accettò di rateizzare ma di cui poi pagò solo le prime sei rate. Intanto il debito aumentava e a maggio venne inviato un decreto ingiuntivo con allegata la risoluzione del contratto. Nel frattempo, fu la società concessionaria in quanto sostituto d’imposta per l’Agenzia dei Monopoli a versare a questa il prelievo unico erariale, in attesa di riscuotere la somma dovuta dalla titolare dell’esercizio commerciale. Il processo è stato rivisto per la conclusione dell’istruttoria e la sentenza.
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