“Qualche giorno prima di quel 2 febbraio lo avevo sgridato davanti agli altri clienti del bar perché aveva parcheggiato nel posto riservato ai disabili nonostante in piazza ci fossero parcheggi liberi; secondo me quel giorno ha reagito così perché gli bruciava di essere stato ripreso davanti a tutti”. A parlare in aula era A.G., l’uomo imputato di lesioni per aver storto un dito della mano sinistra a G.C. procurandogli una lesione permanente del 5% al tendine. Era un fatto noto ai clienti del bar Montecarlo che A.G. non sopportasse le persone che occupavano illecitamente il parcheggio riservato ai disabili situato davanti all’entrata del bar e sgridava sempre tutti quelli che lo facevano, anche G.C. con cui ebbe la discussione del 2 febbraio 2022 e le cui conseguenze sono oggetto del processo in corso al tribunale di Cuneo.
In aula aveva testimoniato un amico della parte offesa costituita in giudizio che aveva riferito anche di un pugno al volto di G.C. mentre erano seduti insieme al bar; un fatto però smentito dagli altri testimoni che avevano solo visto i due avvicinarsi e discutere animatamente. “Ero al bancone e parlavo con il barista chiedendogli un consiglio su un ristornate dove andare a mangiare con mio figlio”, ha proseguito il suo racconto l’imputato, che ha riferito di essere stato sgridato dall’altro che si lamentava del suo tono di voce troppo alto. “Venne verso di me lamentandosi e gli dissi di non calcolarmi come io non calcolavo lui. Tornò al suo tavolo ma continuava a parlarmi dietro e così mi sono avvicinato al suo tavolo per dirgli di non parlarmi perchè io con gli incivili come lui non ci parlo e si alzò di scatto con i pugni alzati come per colpirmi, gli afferrai i polsi per fermarlo. Venne poi il barista che ci disse di smetterla”. Subito dopo A.G. se ne andò con il figlio mentre G.C. era ancora seduto al tavolo con l’amico. Il giorno dopo l’uomo si recò dal medico per il dolore a un dito della mano il cui tendine risultò lesionato.
La deposizione dell’imputato era stata confermata da uno dei testi che quella sera si trovava nel dehor del bar e che vide i due avvicinarsi e discutere, con G.C. che agitava le mani verso l’altro, una discussione interrotta dall’arrivo del barista. “A.G. aveva sempre da ridire con quelli che occupavano il posto per i disabili, una volta sgridò anche il figlio che si era parcheggiato lì per pochissimo” aveva aggiunto il testimone.
La conclusione del processo è attesa per il 21 maggio.