“Marco e Mirko sono due gemelli. Marco è alto un metro e venti, Mirko invece centoventi centimetri. Mirko ha gli occhi celesti, Marco invece pure”. La citazione che usa Claudio Bisio nel suo romanzo è di Gianni Rodari. Marco è un noto attore milanese a fine carriera, una carriera brillante, da Oscar, che adesso interpreta piccoli ruoli in pellicole di serie B. Mirko è un giovane attore esordiente alla ricerca di notorietà. Arriva dal Sud, da Lecce, ed è a Roma in cerca di fortuna, gli è bastato mettere il suo nome su un cartellone pubblicitario per diventare una star. Marco vorrebbe scomparire, Mirko vuole apparire.
Sono i due protagonisti de “Il talento degli scomparsi”, un romanzo che, alternando le vicende di Marco e Mirko, unisce umorismo e introspezione, esplorando temi come la ricerca dell’identità e il valore delle relazioni umane. Hanno un modo di affrontare la vita molto diverso: il primo è riflessivo e introspettivo, si confronta con le sue insicurezze e cerca un significato in tutte le cose che fa, per cui dopo una bella carriera cerca un senso nella propria vita perché si sente smarrito. Il secondo è più spensierato, forse solo perché più giovane, è più pragmatico e cerca di divertirsi e viver il momento più che pensare al futuro. Eppure quello che li accomuna sono le relazioni, la ricerca della felicità e la realizzazione personale. Sempre nello stile di Bisio davvero bravo a mescolare umorismo e introspezione.
di Claudio Bisio
Feltrinelli
18 euro