Il taglio da un miliardo e 400 milioni di euro a Comuni e Province previsto dalla legge di bilancio del governo Meloni è stato approvato al Parlamento. Il governo è stato sordo alle richieste fatte da Anci e dall’Unione delle Province d’Italia e va a tagliare in previsione dal 2029.
Ma sulla scelta non tutti glia mministratori la pensano alla stessa maniera. Per il presidente Luca Robaldo si tratta di una “Una scelta devastante per gli enti locali, cioè Comuni e Province. Per queste ultime, in particolare. Ci appelliamo a tutte le forze politiche affinché vi sia un ripensamento pena il definitivo affossamento degli interventi di manutenzione delle strade provinciali”.
Ma per il presidente leghista dell’Unione Province del Veneto, il sindaco di Treviso Stefano Marcon la nuova legge di bilancio ha cose buone, come il ritorno de turnover al 100% e perché non “intacca infatti quanto prefissato per il prossimo triennio, in termini di edilizia scolastica, viabilità e ambiente; a tal proposito, mi riferisco anche ai tagli citati per la viabilità a partire dal 2029: nell’arco temporale dei prossimi 5 anni sicuramente si terrà conto delle urgenze della Province e della loro centralità strategica, vista anche, fra l’altro, la discussione attorno alla nuova riforma con orizzonte 2026, che al contrario prevede un riassetto ordinamentale e finanziario dei nostri Enti, per conferire loro nuova dignità istituzionale e le giuste risorse. Ribadisco dunque che siamo sempre disponibili e aperti al confronto con il Governo, per trovare le migliori soluzioni alle incombenze dei nostri territori”.
Per Robaldo non è cosi: “Il 2029 sarà un problema di qualcun altro ma il taglio dal 2029 mette a repentaglio qualsiasi tipo di interventi e manutenzioni sulle strade provinciali da programmare come avviene da sempre di cinque anni in cinque anni. Una programmazione che ora non sarà più possibile ma che avrà un orizzonte più immediato. E non basterà l’efficienza dei nostri uffici a sopperire a risorse che mancheranno”.