L’avvento dei trattori, con la crescente potenza e duttilità che essi col tempo hanno saputo dimostrare, di fatto ha cancellato dalle nostre campagne una presenza fino ad allora ritenuta indispensabile per lavoro dei campi: quella del bue che, fino agli inizi del Novecento, era considerato l’animale da tiro per eccellenza: era lui, durante l’autunno, a muovere guidato dai contadini gli aratri che preparavano i campi alla semina; era ancora lui a trainare, in estate, i carri che portavano in cascina il fieno e il grano; ed era infine lui a supportare il lavoro in vigna, non solo durante l’autunnale vendemmia, ma anche quando invece a dover essere tracciati erano i solchi nei quali sarebbero poi state impiantate le nuove barbatelle. La sua capacità
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