Che a fine anno una trentina di dipendenti avesse salutato l’Unione del Monviso per tornare ai propri Comuni di appartenenza lo avevamo scritto una quindicina di giorni fa. Ora il Consiglio dell’Unione ha approvato – a far data dal 1° gennaio 2025 – il ritorno alla dotazione organica dei Comuni membri (individuandone nome e cognome) esattamente di 30 dipendenti.
È la fine (forse solo momentanea), di quell’Unione che le idee chiare del presidente Mario Anselmo avevano portato a scalare la graduatoria di merito regionale, per stessa ammissione dei presidenti che si sono succeduti. Con l’anno nuovo si lavorerà per un nuovo format di Unione, “senza più comuni che danno senza prendere ed altri che prendono senza dare, più attenti ai loro orticelli che non al territorio” (questa la via indicata da Paesana per bocca del vicesindaco Marco Margaria).
Torneranno al Comune di Paesana 11 dipendenti, a quello di Sanfront 9, a quello di Pagno 4 e 2 a quelli di Brondello, Gambasca, Ostana. Per loro i Comuni di appartenenza dovranno succedere all’Unione del Monviso. Pertanto, per queste trenta persone, l’ultimo giorno di lavoro alle dipendenze dell’Unione è il 31 dicembre 2024 ed il primo giorno di lavoro alle dipendenze dei singoli Comuni membri sarà il 1° gennaio 2025.
Al fine dell’assolvimento dei propri obblighi verso i lavoratori, l’Unione certificherà la situazione di ogni lavoratore alla data del 31 dicembre per quanto riguarda ferie, ore di straordinario, voci stipendiali in godimento ecc., fornendo ai Comuni reintegranti tutti gli elementi per poter effettuare la regolare gestione del trattamento giuridico ed economico senza soluzione di continuità a far data dal 1° gennaio.
È la fine dell’Unione Montana del Monviso. Perlomeno così com’è strutturata ora.