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Mercoledì 18 dicembre 2024

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Pian Munè, l’innevamento artificiale non è più un’utopia 

In Comune 700 mila euro che se vengono spesi a breve, dalla Regione arriverà un milione di euro 

Paesana

La Guida - Pian Munè, l’innevamento artificiale non è più un’utopia 

Per il secondo anno consecutivo, fatta salva qualche timida spruzzata, Pian Munè di Paesana affronterà nuovamente le vacanze di Natale senza  un copioso manto nevoso che avrebbe permesso ai suoi tanti estimatori di inforcare gli sci per scendere su quei pendii nati con il nome di “terrazzo sulla Pianura Padana”.
L’esigenza di venire dotata di un impianto per l’innevamento artificiale – oltre che dei lavori di completamento del rifugio a valle, il cui primo piano attende da decenni di poter offrire letti caldi a quanti vogliano pernottare in quota – diventa per la stazione non più una esigenza, ma una necessità non più derogabile per sviluppare il turismo locale.
In Regione è stato presentato il “bando neve” che finanzierà sei tipi di interventi: miglioramento delle piste e degli impianti di innevamento, riqualificazione degli impianti di risalita, interventi di revisione generale, dimissione degli impianti di risalita inutilizzati, acquisto di battipista e potenziamento del turismo montano.
Tra i presenti in Regione, martedì scorso, c’erano anche gestori della località Valter Bossa e Marta Nicolino, e l’assessore ai lavori pubblici di Paesana Marco Margaria.
Per Pian Munè – dopo la pandemia ed i problemi legati ai cambiamenti climatici – il bando, qualora lo si riesca a sfruttare, rappresenterebbe una boccata d’ossigeno “salvavita”, che le permetterebbe finalmente di realizzare un adeguato impianto di innevamento artificiale. Paesana, proprietaria della stazione, è in lizza per vedersi assegnare un contributo di un milione di euro.
Per ottenere il quale deve però spendere prima i soldi che giacciono da tempo sullo specifico capitolo. Si tratta di 700 mila euro destinati alla realizzazione di un laghetto artificiale capace di alimentare l’impianto, per il quale c’è l’ok (ma solo verbale) del settore acque della Provincia, ed a proposito del quale manca ancora la firma del “disciplinare”, che oggi si vuole  prevista a breve.
Fatto questo passo, ecco allora aprirsi le porte del “bando neve” e, a rimorchio, quelle del rifiorire di una stazione che – a detta di chi la frequenta – meriterebbe certo di più di quanto oggi ottiene.
Lavori al via a giugno luglio, ci dicono in Comune.

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