Una donna di 64 anni, titolare di un centro di assistenza fiscale a Cherasco, è agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: secondo quanto ricostruito dagli agenti della Questura di Cuneo, nella collaborazione tra Squadra Mobile e Ufficio Immigrazione, la donna effettuava illecitamente l’attività di agenzia d’affari.
La modalità era quella di compilare i “kit postali” per conto dei clienti, quasi tutti albanesi che erano giunti in Italia con visto turistico (90 giorni) e poi presentavano la richiesta di permesso di soggiorno per lavoro subordinato o per famiglia, senza rispettare quindi la normativa sui flussi. La presentazione dei “kit” dava loro un tempo di attesa di qualche mese, in cui continuavano quindi a vivere in Italia, ma poi emergeva la difformità e soprattutto dall’ufficio immigrazione (in particolare nella sede distaccata di Bra) giungeva il rigetto dell’istanza. Dalle segnalazioni sono dunque partite le indagini, che hanno portato oggi (mercoledì 3 dicembre) all’esecuzione della misura cautelare, emessa dalla Procura di Asti.
Secondo i riscontri degli agenti, sarebbero almeno un centinaio le pratiche negli ultimi otto mesi. Per ciascuna pratica la donna si faceva consegnare dai 1.500 ai 3.500 euro. È stato disposto anche il sequestro di conti correnti e di denaro contante trovato presso l’abitazione della donna, che nell’attività dell’ufficio coinvolgeva anche la figlia e due segretarie (da pochi mesi); sono scattate anche multe per 3.200 euro, per le due sedi del caf di cui era titolare.