L’emergenza della peste suina africana, la patologia animale che non colpisce l’uomo ma mette a serio rischio gli allevamenti suini, preoccupa anche al di là dei confini nazionali: per questo si è tenuto, mercoledì 27 novembre a Ceva, un incontro tra l’Asl Cn 1 e una delegazione italo-francese per un confronto sui metodi di contrasto alla Psa, sia nella filiera dei suini sia per la popolazione dei selvatici (i cinghiali sono vettori del virus). “Regione Piemonte, Regione Liguria e le regioni transfrontaliere con esse confinanti (Provence-Alpes-Côte d’Azur e Auvergne Rhône-Alpes) – fa sapere l’Asl Cn 1 in una nota diffusa oggi (venerdì 29 novembre) – hanno confrontato le rispettive procedure di verifica della biosicurezza degli allevamenti di suini domestici e i piani di monitoraggio e controllo delle popolazioni di selvatici sensibili alla malattia, esaminando criticità e punti di forza nell’ottica del raggiungimento di best practices condivise. Un rilievo importante è stato attribuito alla Cabina di Regia della Provincia di Cuneo. In particolare è emerso come le Strutture Veterinarie del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Cn 1 abbiano compiti di controllo su uno tra i distretti suinicoli più importanti a livello italiano (71,6% del patrimonio regionale e 11,5% del patrimonio nazionale) e abbiano un ruolo di coordinamento sulla rete regionale dei Presidi Multizonale di Profilassi e Polizia Veterinaria responsabili tra l’altro delle operazioni di depopolamento in caso di positività al virus negli allevamenti suini”.