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Giovedì 28 novembre 2024

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“Serve definire un percorso virtuoso per i territori montani”

E' l'appello lanciato questa mattina da una delegazione di Uncem Piemonte intervenuta nella Terza Commissione del Consiglio regionale

Torino

La Guida - “Serve definire un percorso virtuoso per i territori montani”

“Le Regioni possono fare molto per le aree montane: occorre agire sui servizi ecosistemici ambientali, sulla decarbonizzazione, sulla strategia forestale, sulla telefonia e sulle connessioni”. È l’appello lanciato oggi (giovedì 28 novembre) in terza Commissione del Consiglio regionale da una delegazione di Uncem Piemonte composta da Roberto Colombero (presidente Uncem Piemonte), Maurizio Giacoletto (Unione Montana Alto Canavese), Loris Emanuel (Valle Stura) e Bruno Mandosso (Unione Montana Valle Susa).
Obiettivo dell’incontro era rilanciare l’impegno per le politiche della montagna, non senza un’incisiva azione nazionale.
“E’ necessario mettere in campo tutte le forze politiche, economiche, sindacali, istituzionali, per il futuro della strategia delle Green Communities – ha ribadito Colombero – perché c’è bisogno di definire un percorso virtuoso per i territori montani, che stanno affrontando in primo luogo le crisi climatica e demografica”.
Altro tema centrale affrontato in Commissione è stato l’organizzazione del sistema istituzionale, dopo la soppressione delle Comunità montane.
In Piemonte ci sono 550 Comuni montani, 52 Unioni montane di Comuni, dopo aver avuto per 40 anni prima 48 e poi 22 Comunità montane. “C’è bisogno di una cornice normativa sulle Unioni di Comuni, sulle Unioni montane che sia più solida a livello nazionale – hanno sottolineato i rappresentanti di Uncem -. Oggi purtroppo, come evidenziato, le Unioni sono fragili, occorre una riforma seria delle Autonomie nel quadro delle riforme nazionali che tocchino anche il Testo unico degli Enti locali. Senza voler essere esterofili, la vicina Francia cala i vari progetti su una solida organizzazione istituzionale. Occorrono norme nazionali per rafforzare le stesse Unioni, per renderle solide, forti, capaci di generare sviluppo, di riorganizzare la Pubblica amministrazione, di dare servizi alle comunità, diritti di cittadinanza, scuole, trasporti e sanità”.

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