Dopo l‘annuncio da parte della Diageo di voler chiudere lo storico stabilimento di Santa Vittoria d’Alba entro giugno 2026, oggi (mercoledì 27 novembre) i lavoratori sono in presidio davanti al sede del colosso britannico leader mondiale per la produzione di bevande alcoliche. Già nel 2017 l’azienda aveva annunciato la chiusura, ma la vertenza si era conclusa com degli esodi incentivati.
Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. “Ho sentito il Ministro alle Imprese Adolfo Urso e venerdì incontrerò l’azienda. La Regione è pronta a fare tutto il possibile per tutelare i posti di lavoro e lo stabilimento che non può e non deve chiudere – ha detto Cirio ai lavoratori in sciopero -. Questo stabilmento è uno dei fiori all’occhiello della produzione piemontese, dobbiamo capire le motivazioni addotte dall’azienda, perché siamo convinti che non ci siano i presupposti per fermare la produzione e siamo pronti a realizzare le condizioni perché qui si continui a lavorare come si è sempre fatto”.
Fuori dai cancelli dell’azienda, oltre a numerosi sindaci del territorio tra cui il sindaco di Alba Alberto Gatto e quello di Bra Giovanni Fogliato, il consigliere regioale Mauro Calderoni (Pd). “Le maestranze stamattina hanno dato una bella immagine di compattezza e di disponibilità alla lotta, insieme ai rappresentanti delle istituzioni – ha commentato -. C’è la volontà concreta del personale con le organizzazioni sindacali di continuare a battersi e non dare per scontato che questo stabilimento debba chiudere. E’ una buona premessa per iniziare questo periodo e continueremo a monitorare l’evolversi della situazione nei prossimi giorni”. “Come è stato ricordato davanti ai cancelli bisogna aprire il confronto con la proprietà e insistere perché il sito di Santa Vittoria non venga chiuso – hanno sottolineato la presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero e la vicepresidente della Commissione Attività Produttive Monica Canalis –. Questo stabilimento non è in perdita, lo certificano i numeri, e quindi deve continuare a produrre e a restare aperto. Siamo a fianco dei 349 lavoratori e delle loro famiglie ed è positivo che al primo presidio di fronte alla fabbrica ci fosse anche la politica unita per raggiungere l’obiettivo”.
Presente a Santa Vittoria d’Alba anche la consigliera regionale Giulia Marro (Avs), “Con la decisione di fermare le attività produttive e amministrative dello stabilimento Diageo si consumano ancora una volta gli effetti di un sistema che mette il profitto delle grandi aziende al di sopra della vita delle persone e delle comunità – ha dichiarato -. Quello che viviamo oggi è il risultato di un sistema economico che consente alle aziende, soprattutto multinazionali, di decidere liberamente dove produrre, dove licenziare, dove tagliare posti di lavoro, senza alcun vincolo che le costringa a considerare gli interessi delle persone e delle comunità che, per anni, hanno alimentato la loro ricchezza. Oggi, più che mai, è necessario un cambiamento radicale. Non possiamo più permettere che le nostre comunità vengano svendute a logiche di profitto. Dobbiamo dotarci di strumenti e politiche nuove, capaci di fronteggiare le decisioni unilaterali delle multinazionali e di difendere il nostro lavoro e il nostro futuro” .
L’attivazione sul territorio è sostenuta a livello nazionale con un’interrogazione alla Camera da parte del parlamentare Marco Grimaldi.(Avs).