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Domenica 17 novembre 2024

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Il ritorno trionfale di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti

Non si delinea un futuro sereno, proprio mentre il mondo, in veloce mutazione, avrebbe bisogno di sicurezza, pace, dialogo e nuove speranze

Stati Uniti

La Guida - Il ritorno trionfale di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti

Eravamo in molti, in Europa, a temere il ritorno di Donald Trump, ma probabilmente in pochi ad immaginare una vittoria così imponente, senza margini di dubbio. Man mano che affioravano i risultati della tanto attesa elezione del 5 novembre scorso, la cartina dell’America diventava sempre più rossa, il colore dei repubblicani.

Memori del primo mandato di Trump, dal 2017 al 2021, una maggiore apprensione per i suoi prossimi quattro anni di presidenza è quanto mai giustificata, e non solo per la dirompente e violenta campagna elettorale, ma soprattutto per come ha “promesso” di gestire il mondo e di affrontare le sfide globali, ben diverse e ben più inquietanti di quelle del suo primo mandato. 

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In un mondo che si muove rapidamente e si frantuma, in gioco ci sono oggi temi come il valore della democrazia, il multilateralismo e le sue Istituzioni ; c’è la pace e il diritto internazionale per le due guerre in corso, in Ucraina e in Medio Oriente; c’è il ruolo e la tenuta della NATO legati alla sicurezza dell’Europa; ci sono i rapporti con la Cina e il commercio internazionale; ci sono nuovi attori globali che emergono sulla scena mondiale ; c’è l’impegno nei confronti dei cambiamenti climatici e, negli stessi Stati Uniti, ci sono le oscure prospettive sui temi delle migrazioni. Temi non da poco che coinvolgono l’intero Pianeta.

In una campagna elettorale fatta di slogan di onnipotenza, di minaccioso protezionismo e di ulteriori picconate ad un multilateralismo già in crisi, i prezzi da pagare, soprattutto per l’Europa e per l’Unione Europea, saranno alti. A cominciare dalla guerra in Ucraina, che Trump ha promesso di “risolvere in 24 ore” e dove il rischio è che sia la stessa Ucraina e il suo popolo a farne le spese maggiori. Nascono dubbi e preoccupazioni per una “pace giusta” e rispettosa del diritto internazionale, si intensificano gli interrogativi per il futuro atlantico ed europeo di Kiev, nonché per la gestione, sullo scacchiere mondiale, dei rapporti fra l’Unione Europea e una Russia vincente, a breve e a più lungo termine.

In questo contesto, la seconda vittoria di Trump ha ulteriormente messo in evidenza l’urgente necessità per l’Europa di prendere in mano, insieme ad una politica estera comune, la sua stessa sicurezza e difesa all’interno della NATO, a fronte di continue minacce alla solidarietà atlantica da parte degli Stati Uniti. E questo in un momento in cui l’Europa è in difficoltà sul piano politico, economico e strategico, non lontano dall’imboccare la strada di un pericoloso declino se non riesce a superare le sue miopi divisioni interne.

Altra preoccupazione e incertezza provengono dal conflitto in corso in Medio Oriente. Trump si è’ dichiarato, nel suo precedente mandato, “il miglior amico che Israele abbia mai avuto”. Non ci sono ragioni per dubitare che un tale sostegno continuerà con maggiore determinazione, con ulteriori rischi per Gaza e il Libano. Ma a che prezzo, anche qui, per i Palestinesi, se si dà credito alla sua dichiarazione: “Darò ad Israele il sostegno di cui ha bisogno per vincere, ma voglio che vinca velocemente”. 

Le sfide in atto oggi in Medio Oriente si sono ulteriormente complicate dal primo mandato di Trump; si incrociano infatti, oltre al problema palestinese, irrisolto ormai da oltre settant’anni e definitivamente privo di una prospettiva di una soluzione a due Stati, i rapporti con l’Iran e la minaccia nucleare, il rapporto con i Paesi dell’asse della resistenza sciita, il futuro degli Accordi di Abramo con la posizione dell’Arabia Saudita e la sicurezza nel Mar Rosso. 

Mancano poche settimane dall’insediamento alla Casa Bianca di Trump. Non si delinea all’orizzonte un futuro sereno, proprio mentre il mondo, in veloce mutazione, avrebbe bisogno di sicurezza, di pace, di dialogo e di nuove speranze.

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