Ottobre 1924-ottobre 2024, 100 anni esatti sono passati da quel progetto, che con due studi concorrenziali, uno della Società Negri (C.I.E.LI.) e uno della Provincia di Cuneo, prevedeva un utilizzo totale delle risorse idriche della valle Gesso. Tra la fine dell’800 e inizio ‘900, in piena seconda rivoluzione industriale, si inizia ad utilizzare l’acqua per la produzione di energia elettrica e la prima centrale idroelettrica viene costruita nel 1879 ed entra in servizio nel 1881, negli Stati Uniti presso le Cascate del Niagara. Nel 1848, un ingegnere inglese, Francis inventa una turbina in grado di ottenere un’efficienza del 90% ma che sfrutta salti relativamente bassi di acqua, mentre nel 1880, un altro ingegnere Pelton, inventa un’altra turbina, che prenderà anch’essa il suo nome e andrà a sfruttare prevalenze maggiori di salti d’acqua per la produzione di energia elettrica. La carenza di carbone, a fine XIX secolo, spinge l’ingegno umano a cercare altre fonti di energia e a fine ’800 nascono le prime centrali idroelettriche in Italia.
In valle Gesso, la molta disponibilità di acqua, fa sì che venga stilato un progetto, molto ambizioso di sfruttamento delle risorse idriche; tutti i laghi sarebbero stati impermeabilizzati e trasformati in veri e propri invasi da sfruttare sia per scopo idroelettrico, ma molto importante sarebbe stato l’immagazzinamento di acqua da utilizzare in periodi di siccità. Questo prospetto redatto ad ottobre del 1924 prevede di lavorare sui seguenti laghi: Portette, Claus, Valscura, Soprano e Sottano della Sella, Brocan e Vej del Bouc, la creazione di dighe in alcune Piane, come il Prà del Rasur, Gias del Prato, Chiotas. Infine, la Piana del Valasco, una delle più conosciute della valle, grazie anche alla sua storia con la Reale Casa di Caccia dei Savoia, voluta dal Re d’Italia Vittorio Emanuele II e dimora estiva dei Reali, ad oggi adibita a rifugio, che nel suddetto progetto sarebbe stata sommersa da un lago creato da una diga, stessa tipologia di quella della Piastra a Entracque, a gravità, andando a creare un invaso di circa 6 milioni di m3 d’acqua, lasciando la casa di caccia sotto 26 metri d’acqua. Da non dimenticare le centrali idroelettriche previste, alimentate dai sopraccitati laghi ovvero centrale di Terme di Valdieri, centrale di S. Lorenzo di Valdieri, centrale di Ponte della Rovina e centrale al Pian del Rasur.
Per approfondire, in occasione del centenario di questo progetto, a inizio 2024 è uscito il mio libro “1924-2024 La valle Gesso e l’idroelettrico, il progetto originale e mai realizzato” edito da Primalpe, con la storia di questo proponimento di sfruttamento delle acque, corredato da documentazioni storiche originali quali disegni, corrispondenze, studi delle portate e molto altro recuperate all’archivio ENEL G. Colombo di Napoli e con una parte geologica-turistica curata dal geologo Franco Parola.
di Simone Aime
Primalpe
euro 17