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Giovedì 26 dicembre 2024

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Detenuti al lavoro nel McDonald’s di Fossano: presentato il progetto

L'iniziativa illustrata durante una serata cui hanno partecipato avvocati, imprenditori, rappresentanti di cooperative sociali

Fossano

La Guida - Detenuti al lavoro nel McDonald’s di Fossano: presentato il progetto

Fossano - Lavoro, genesi di un riscatto

“È stata una serata ricca di pathos ma anche molto costruttiva. Sono certo che da questa esperienza nasceranno altre iniziative positive e solidali”. Con queste parole Alessandro Romano – amministratore delegato di Euro1, la società licenziataria dei ristoranti McDonald’s in provincia di Cuneo – commenta la serata organizzata a Fossano venerdì 8 novembre, dal titolo: “Lavoro: genesi di un riscatto”.
“Abbiamo voluto raccontare un’iniziativa messa in campo presso il locale McDonald’s di Fossano – spiega Romano -, dove dal mese di luglio sono state inserite nell’organico dei collaboratori, due persone che stanno scontando una pena nella Casa circondariale di Fossano. Un’esperienza davvero molto positiva ed arricchente per tutti: per noi come società, per i 35 collaboratori che lavorano nel locale e per i nuovi collaboratori, che si sono perfettamente integrati nella squadra di lavoro. Non era così scontato che il team si integrasse, che ogni cosa funzionasse al meglio, ed invece al di là di ogni pregiudizio, sotto il segno dell’inclusione, il reinserimento di due detenuti nel mondo del lavoro è stato un successo. Tanto da consigliare la stessa esperienza di Euro1 ad altri imprenditori, ad altre realtà economiche della Granda”.
Il progetto, che affonda le basi nella legge dello Stato “Smuraglia” e in una specifica norma della Regione Piemonte, è stato sostenuto dalla Confersercenti Cuneo, alla quale molti associati già si sono rivolti per avere ulteriori informazioni sull’iniziativa.
Il reinserimento lavorativo nel McDonald’s di Fossano è stato realizzato con il supporto della casa circondariale di Fossano, rappresentata durante la presentazione dal funzionario giuridico pedagogico Antonella Aragno, e dall’associazione no profit “Seconda Chance”, per la quale era presente la referente piemontese Claudia Polidoro.
“Il percorso per individuare i soggetti idonei per un’occupazione esterna è lungo e meticoloso – precisa Antonella Aragno -, e parte dalla formazione lavorativa dello stesso detenuto, che magari ha seguito dei corsi formativi in carcere”.
“La pena va assolutamente scontata – ribadisce Claudia Polidoro – ma può diventare una grande opportunità per rimettersi in gioco ed avere una seconda opportunità, anche per affrontare nel modo giusto il percorso di vita una volta finito di scontare la pena. Esistono purtroppo molti preconcetti, ma io invito gli prenditori della Granda ad informarsi, senza impegno, sulle procedure e sulle possibilità offerte. Dare una possibilità a chi ha sbagliato vuol dire, spesso, salvare una vita. Inoltre la stessa azienda ha un ritorno di immagine molto positivo per questa azione di solidarietà verso il prossimo”.
“La percentuale dei detenuti che ricadono nel giro dell’illegalità dopo aver appreso un lavoro da svolgere anche una volta terminata la propria pena detentiva è davvero molto bassa”, ha ricordato Bruno Mellano, Garante regionale dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà.
All’incontro erano presenti molti avvocati, imprenditori e rappresentanti di cooperative sociali.
Nella seconda parte della serata, Alessandro Romano ha dialogato con Michele Padovano, dirigente sportivo ed ex calciatore, che ha ripercorso la drammatica esperienza che lo ha visto protagonista di un clamoroso caso di malagiustizia, conclusosi dopo 17 anni con una assoluzione in formula piena. Padovano ha raccontato la sua esperienza nel libro “Tra la Champions e la Libertà. La partita in difesa di un attaccante per difendere la vita”.

Fossano - Lavoro, genesi di un riscatto

Fossano - Lavoro, genesi di un riscatto

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