Si tratta di un gesto antico e un po’ demodé nell’era del digitale, “eppure essenziale per la neuroconnettività e per potenziare le modalità di apprendimento”, dice il neurologo P. Brustenghi.
Scrivere digitando sulla tastiera attiva due aree cerebrali; scrivere a mano ne attiva ben dodici. È questa una delle ragioni
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