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Giovedì 19 settembre 2024

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Uomo a processo per lesioni all’ex e violazione di domicilio

Si tratta del 36enne che era stato arrestato e condannato per il furto con incendio al ristorante La Meridiana

Cuneo

La Guida - Uomo a processo per lesioni all’ex e violazione di domicilio

“Mi ero fatta abbindolare da lui, era un bel ragazzo, parlava spagnolo, ma quando mi sono accorta che era violento ho rotto la relazione”. A raccontare i fatti che l’hanno vista vittima di lesioni e violazione di domicilio una 43enne cuneese che per alcuni mesi nel corso del 2020 aveva avuto un relazione con A. S., 36enne marocchino. Il 6 giugno 2020 l’uomo aveva aspettato la donna sotto casa di lei in via Peveragno, chiedendole di poter salire per riprendersi alcune cose sue che erano rimaste nell’alloggio: “Io sapevo che era una scusa ha riferito in aula la donna – perché a casa mia non c’era più nulla di suo e gli dissi di indicarmi cosa voleva, glielo avrei portato giù io. Lui allora iniziò a spintonarmi arrabbiato e mi ha colpito in testa con una bottiglia. Fortunatamente avevo un cappuccio ma mi sono ferita un po’ e mi è rimasto un bernoccolo”. Già prima di questo episodio che fece poi scattare la denuncia, la donna si era ritrovata l’ex in casa una sera dopo essere rincasata da una cena fuori: “Aveva l’abitudine di arrampicarsi sulla tettoia di un locale che aveva l’entrata di servizio sul cortile interno. Poi si aggrappava alla grondaia e arrivava fino alla finestra del bagno che infatti aveva forzato per entrare. Me lo trovai davanti all’improvviso e quando gli chiesi cosa ci fa faceva a casa mia, mi rispose che era venuto a mangiare”. Anche in quell’occasione la donna chiamò la Polizia per denunciare il fatto. A novembre l’uomo venne arrestato dopo il furto con incendio al ristorante La Meridiana dove si era introdotto per rubare dalla cassa 150 euro e il cellulare di servizio del locale. Secondo l’accusa era stato sempre lui ad appiccare l’incendio nel ristorante per cancellare le proprie impronte, provocando danni per 5.000 euro. L’uomo aveva preso il cellulare di servizio ma aveva dimenticato il proprio telefono, che i Vigili del fuoco trovarono intatto con la funzione torcia ancora accesa. A seguito del processo Z. S. fu condannato solo per il furto a 2 anni e 8 mesi di reclusione. L’attuale processo per lesioni proseguirà invece il 15 gennaio con altri testimoni; a febbraio è prevista la sentenza.

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