È dedicato alla figura politica e umana di Enrico Berlinguer l’ultimo documentario realizzato da Remo Schellino che sarà presentato in prima visione martedì al Monviso. È “un viaggio alla ricerca di un pensiero, di un’idea, di un sogno che si è rattrappito nelle pieghe della storia”, dice il regista. Quasi un commosso omaggio a quel personaggio politico che per una ventina d’anni rappresentò il punto di riferimento per il comunismo italiano e non solo. È anche però un’urgenza ideologica in tempi in cui le idee di fanno “liquide”, i comportamenti confusi e disorientanti. La domanda infatti che soggiace a tutto il film, “Cosa è rimasto oggi del pensiero di Berlinguer?”, viene posta all’inizio quando Schellino parte alla volta di Roma per visitare la mostra dedicata all’uomo politico.
Figura fondamentale dell’Italia dagli anni Sessanta fino alla sua morte, Berlinguer fu non solo alla guida del più grande Partito Comunista d’Europa, ma anche delineò ben presto una linea politica che, pur senza escludere i rapporti con l’Urss, affermava un’indipendenza ideologica che incarnasse il pensiero comunista nelle variegate realtà storiche e sociali degli stati.
Convinto che “una buona politica ha bisogno di tempo”, il regista dunque ne cerca l’eredità non solo a livello nazionale, ma anche nelle realtà locali tra Cuneo, Torino e la Sardegna attraverso i ricordi di testimoni di quegli anni e persone che oggi si confrontano con il suo pensiero. Nel suo stile di documentarista Remo Schellino torna a indagare su un passato che guarda al presente, che ancora può dare il suo contributo nella società civile contemporanea. La sua “ricerca” è infatti mossa dalla certezza che “qualcosa di lui rimane ancora. Ed è di lì che bisogna ripartire”.
L’appuntamento per la proiezione di “Cercando Berlinguer” è per martedì 17 settembre alle 21 al Monviso.