Sono stati 43 su 47 i candidati che hanno superato l’esame della sessione autunnale per l’accertamento dell’idoneità alla ricerca e raccolta dei tartufi nella Granda. Tra i candidati di tutte le età, residente i in provincia di Cuneo e in gran parte uomini, c’erano anche alcune donne. I promossi vanno ad aggiungersi ai quasi 2.500 cercatori di tartufi (“trifolao”) già abilitati. Lo comunica l’Ufficio stampa della Provincia con una nota in cui spiega che “ogni anno, infatti, sono circa un centinaio le domande per partecipare alla selezione ed ottenere i tesserini che autorizzano la raccolta dei tartufi nelle zone libere. La Commissione esaminatrice per l’accertamento dell’idoneità è affidata ai tecnici del Ufficio Tartuficoltura della Provincia e alle due associazioni dei tartuficoltori della Granda. Al superamento dell’esame di idoneità si ottiene il “tesserino” che è valido per 10 anni rinnovabili e che attesta il possesso dell’abilitazione alla raccolta dei tartufi su tutto il territorio nazionale. La durata del tesserino (dal 1° gennaio al 31 dicembre) è subordinata al versamento annuale della tassa di concessione regionale da effettuarsi entro il 30 aprile alla Regione Piemonte. Oltre al regime della “zona libera”, la raccolta del tartufo può essere esercita anche in regime di “zona autorizzata”, dove cioè la raccolta è riservata agli autorizzati che possono accedere sia a tartufaie controllate (cioè create a partire da un bosco naturale per aumentarne la produzione di tartufi), sia a tartufaie coltivate (cioè create con piante micolizzate). La Provincia, tramite i suoi agenti di Polizia locale faunistica ambientale, svolge anche funzioni di controllo sui tesserini, sulle modalità di ricerca e raccolta, lavorazione e commercializzazione dei tartufi. Sono previste pesanti sanzioni amministrative per le violazioni delle norme in materia”.
Foto Vallauri – Ufficio comunicazione Provincia.