Il Comune di Cuneo, in qualità di capofila del progetto “Cambiando de Lente: modelli locali partecipativi di giustizia e prevenzione della delinquenza/violenza giovanile” e in collaborazione con l’Ufficio locale di esecuzione penale esterna (Uepe) di Cuneo, organizza il convegno internazionale “Per una giustizia di comunità. Raffronto tra le esperienze territoriali italiane di giustizia riparativa alla luce della recente riforma Cartabia e il modello boliviano”, che si terrà a Cuneo presso l’Università degli studi “ex Mater Amabilis”, in via Ferraris di Celle 2, il 19 e 20 settembre.
Il convegno, articolato su due giornate (giovedì 19 settembre dalle 9 alle 17 e venerdì 20 settembre dalle 9 alle 13), prevede la partecipazione di alcuni dei maggiori esperti di giustizia riparativa e mediazione penale in Italia. A dare respiro internazionale al convegno l’esperienza del sistema boliviano, illustrato già nell’intervento di giovedì pomeriggio di Abraham Colque, dal titolo “Dalla riforma del codice penale minorile alla proposta di legge sulla mediazione penale: dieci anni di giustizia riparativa in Bolivia”, e poi raccontato dalle voci degli ospiti boliviani nel corso della mattinata di venerdì, con tre interventi specifici (“Il Sistema penale minorile in Bolivia”, “I servizi di giustizia riparativa territoriali in Bolivia” e “Prevenzione sociale sul territorio di Cochabamba”).
La mattinata di venerdì si concluderà con una tavola rotonda sull’esperienza di mediazione penale e giustizia riparativa in Piemonte, che vedrà la partecipazione degli attori del territorio che se ne occupano.
Il convegno è aperto a tutti, a partecipazione gratuita e iscrizione obbligatoria, da effettuarsi a questo link entro lunedì 16 settembre. È inoltre in corso di accreditamento presso l’Ordine degli assistenti del Piemonte e l’Ordine degli Avvocati.
Nell’ambito del medesimo progetto il Comune di Cuneo organizza, giovedì 19 settembre, alle ore 21, al Teatro Toselli, lo spettacolo teatrale di Voci Erranti onlus “La Classe”, con la regia di Grazia Isoardi e in scena gli attori-detenuti della casa di reclusione “R. Morandi” di Saluzzo.
Tema dello spettacolo è la scuola, a più di cinquant’anni dalla morte di don Lorenzo Milani e dall’esperienza della sua scuola di Barbiana. Una scuola che ha portato un messaggio educativo innovativo perché si rivolgeva, soprattutto, ai figli dei poveri, a quelli che abbandonavano la scuola o erano bocciati, una scuola che vedeva nello studio e nella conoscenza un mezzo di riscatto sociale.
I detenuti hanno letto il libro “Lettera a una professoressa” ed hanno ripensato al loro passato scolastico, ai comportamenti e alle mancanze che li hanno allontanati dal percorso di studenti. Oggi, questi giovani uomini, rinchiusi in un luogo senza spazio e senza tempo, sentono la mancanza di quel che non hanno vissuto e si sentono “eterni ripetenti“, impreparati ad affrontare gli esami che la vita propone ad affrontare.
Lo spettacolo è ad ingresso gratuito, ma è consigliata la prenotazione, al link: https://forms.gle/k13Zm7urnRq3JiWu8.