Oggi (venerdì 6 settembre) è iniziata la fiera “Art.27 Expo”, che fino a domenica porterà in via Roma a Cuneo 18 stand di varie cooperative sparse per l’Italia che collaborano con i detenuti. Il rapporto tra imprese, carceri e detenuti si chiama “economia carceraria”. Ecco qualche numero per inquadrare meglio queste attività.
Secondo i dati del Cnel, racchiusi nel report “Recidiva Zero” curato da Il Sole 24 Ore, in Italia il 70% dei detenuti torna a commettere reati una volta fuori dal carcere, ma se durante la detenzione si ha un lavoro, il tasso di recidiva scende al 2%.
Oltre a quelli presenti negli stand di Cuneo, quanti sono i detenuti che lavorano all’esterno del carcere? Poco più di 2.300, pochi se confrontati sul totale di 61 mila detenuti. La maggior parte infatti lavora alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, il che secondo il Cnel non è ottimale perché non riesce “a dar vita a un tessuto imprenditoriale solido e sostenibile”.
Il lavoro dei detenuti ha un impatto sul Pil? Sì, secondo una proiezione di The European House – Ambrosetti, se l’80% dei detenuti lavorasse presso strutture esterne al carcere (es. le cooperative come Glievitati), “il ritorno sul Pil raggiungerebbe i 480 milioni”.