Una folla immensa ha dato oggi, venerdì 12 luglio, l’ultimo saluto al sindaco Mauro Fissore, 64 anni, deceduto improvvisamente lunedì 8 mentre era in vacanza con la moglie a Cannes. A nulla sono serviti gli immediati interventi di medici e infermieri del Pronto soccorso dell’ospedale.
La camera mortuaria, allestita venerdì nel salone comunale, è stata un continuo via vai di parenti, autorità, amici e conoscenti ancora increduli per la perdita di una persona cara, di un amico fraterno, di un amministratore competente, un “fuoriclasse”.
“Eri un fatalista e sognatore, con progetti ambiziosi, consapevole che la vita può finire in qualsiasi momento. Sapevi comunicare in modo efficace con la tua presenza e con il tuo interesse e grande sensibilità verso il prossimo. Ti sentiamo vivo in noi”- ha detto la figlia Giulia al termine della Messa celebrata nella chiesa parrocchiale.
“Eri uno scrittore, un regista e un attore – ha aggiunto un suo parente ricordando i tanti momenti di festa trascorsi insieme -. Vola in alto e continua a suonare per noi”.
“Ti ricorderemo per la persona che eri: un amministratore competente che sapeva coinvolgere bambini, giovani, adulti, anziani a cui ti rivolgevi sempre con il sorriso” – ha commentato il vice sindaco Sergio Costamagna con voce rotta dall’emozione.
Per il presidente della Regione Alberto Cirio: “Mauro ci ha insegnato ad amare la natura, a voler bene alla nostra terra. Le persone continuano a vivere se facciamo rivivere le loro passioni. Lo ringrazio a nome delle guardie del parco Aree Protette Alpi Marittime, dei tanti sindaci qui presenti”.
“Era un uomo di ‘razza nostrana’” – ha commentato il presidente della Provincia Luca Robaldo, citando una poesia di Nino Costa.
Un lungo e scrosciate applauso ha salutato Mauro Fissore sul sagrato della chiesa dove erano riunite centinaia di persone, le guardie forestali con il direttore del parco Alpi Marittime, i volontari della Croce Rossa , il gruppo Alpini locale e altri gruppi con i loro vessilli, i volontari della biblioteca “Bruno Bramardo”, la Filarmonica morozzese, i Carabinieri della stazione di Morozzo, gli assessori regionali Bongiovanni e Gallo, gli amministratori comunali, i volontari di Morozzo e una trentina di sindaci.
Le guardie del parco lo hanno salutato con il canto “Signore delle cime”, poi la salma è proseguita verso il tempio crematorio di Magliano Alpi.