Sanità al centro anche del programma della candidata di Piemonte Popolare Francesca Frediani. “Noi vogliamo un servizio sanitario totalmente pubblico, che riceva finanziamenti adeguati almeno in linea con i migliori standard europei – si legge nel programma -. Ci opponiamo al dilagare del privato in sanità in tutte le sue forme ad iniziare dal partenariato pubblico-privato, favorito dalle ultime giunte regionali sia di destra che di centro-sinistra. Riteniamo più che mai urgente l’approvazione di un nuovo piano sociosanitario”.
Piemonte Popolare, si sottolinea nel programma – è contro l’industria bellica, la presenza della Nato in Piemonte e gli accordi con Israele, “La crescita economica basata sull’economia di guerra va rifiutata, la tecnologia e la ricerca vanno messe a servizio del benessere delle comunità e delle persone”.
No secco alla Tav: “Investire sul Tav significa investire sul cemento e su un’opera che non è né utile né prioritaria per il Paese, sottraendo preziose risorse ad altri settori e opere realmente necessarie. Riteniamo sia fondamentale investire in nuove infrastrutture ambientalmente compatibili e potenziare il trasporto pubblico”. Tra le proposte la progettazione e la realizzazione di infrastrutture ciclabili , il trasferimento del sistema di trasporto merci dalla gomma al ferro e il potenziamento dei poli logistici in ottica intermodale.
Un capitolo importante è dedicato all’ambiente e all’agricoltura: stop al consumo del suolo per investire sul recupero dell’esistente; tagliare in modo netto con la continua espansione di edifici, capannoni, logistica e grande distribuzione; investimenti per la riduzione dei consumi e promozione della raccolta differenziata; finanziare e realizzare l’installazione di pannelli fotovoltaici nei casi di sostituzione di tetti in materiale con fibra d’amianto; no alla riproposizione del nucleare; deciso incremento delle energie rinnovabili; riconoscere alle aziende agricole il valore economico, sociale e ambientale svolto attraverso il presidio del territorio; rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori migranti.
Nel programma anche la lotta alle discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere e, in particolare puntare ad una legge che riconosca alla nascita i figli delle famiglie omogenitoriali e i percorsi di affermazione di genere.
Sul tema del lavoro le proposte riguardano la creazione di politiche industriali di filiera, il contrasto alla tendenza all’esternalizzazione dei servizi e i subappalti e la battaglia per il salario minimo e il reato di omicidio sul lavoro.