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Mercoledì 18 dicembre 2024

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Imbrattò con le feci del cane bacheche a Racconigi, a processo

Nei guai una donna che contestava greenpass e restrizioni anticovid, prendendo anche di mira spazi parrocchiali e comunali

Racconigi

La Guida - Imbrattò con le feci del cane bacheche a Racconigi, a processo

Insofferente verso le norme anticovid che prevedevano l’uso di mascherine e l’obbligo di greenpass per entrare nei locali pubblici, a Racconigi aveva imbrattato con le feci del proprio cane le bacheche della parrocchia di Santa Maria e San Giovanni e della biblioteca comunale. In realtà questi non furono gli unici episodi di cui M. M., ora a processo per imbrattamento, si era resa responsabile: “La persona è un soggetto noto anche per altre azioni della stessa natura ma non oggetto di provvedimento penale – ha riferito in aula il comandante della stazione dei Carabinieri di Racconigi -; ci sono stati altri imbrattamenti in danno di esercenti che hanno ritenuto di non sporgere denuncia”. A segnalare invece la donna alle forze dell’ordine sono stati il parroco della chiesa don Maurino Scavillo e il sindaco Valerio Oderda per gli episodi che si erano verificati tra settembre 2021 e febbraio 2022. Il parroco era stato messo al corrente dell’accaduto da una passante che aveva visto la donna inveire e raccogliere le feci del cane con cui imbrattò la bacheca della parrocchia: “Non ho visto personalmente ma subito dopo, grazie alla registrazione delle telecamere. Non conoscevo questa persona ma successivamente l’ho incontrata in strada ascoltando le sue invettive contro i volontari che eseguivano lavori”.
L’imbrattamento ai danni della biblioteca sembra essere stato causato dal divieto di ingresso nell’edificio al figlio della donna sprovvisto di greenpass: “A settembre 2021 si presentò la signora che voleva parlare con l’uomo che il giorno precedente aveva impedito l’ingresso a suo figlio che non aveva il greenpass – ha raccontato in aula la responsabile della biblioteca -. Iniziò a inveire e a ingiuriarmi tirando fuori il cellulare per riprendermi e dicendo che avrebbe chiamato i Carabinieri. Dopo questo episodio iniziammo a trovare feci di cane, varie volte all’interno della biblioteca e una volta anche all’interno del box della distribuzione dei libri. Fortunatamente i libri erano foderati e siamo riusciti a pulirli. C’erano anche sputi sulla porta. Una volta l’ho ripresa con il cellulare mentre arrivava nel giardino e raccoglieva le feci della cane. Poi l’ho vista avvicinarsi velocemente alla porta della biblioteca. Sono scesa immediatamente e ho visto la porta imbrattata”. Il 6 settembre verranno ascoltati gli ultimi testimoni prima della discussione.

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