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Venerdì 22 novembre 2024

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Troppi in discoteca e alcool a minorenni, a processo il gestore

Doppia accusa per il titolare di un locale a Garessio, le testimonianze di Carabinieri e Finanza e anche dei baristi

Garessio

La Guida - Troppi in discoteca e alcool a minorenni, a processo il gestore
Con l’accusa di aver superato il limite massimo di capienza previsto per il suo locale e di aver somministrato alcool a minorenni, è stato rinviato a giudizio A. A., gestore della discoteca di Garessio. In seguito alla richiesta di accertamento sull’agibilità del locale e di controllo sulla licenza del gestore del locale, nel giugno 2022 Carabinieri e Guardia di finanza organizzarono un controllo fuori e dentro il locale con militari in borghese: “I finanzieri controllavano il numero di persone che entravano nel locale, mentre due Carabinieri entrarono nel locale per verificare l’eventuale somministrazione di alcol a minorenni”, ha riferito in aula il comandante della stazione di Garessio. “Con un’app per il conteggio delle persone siamo rimasti fuori fino a quando non abbiamo verificato l’ingresso di 400 persone – ha raccontato uno dei Carabinieri in servizio quella sera -, mentre la capienza massima era di 300 persone. Al bancone del bar c’erano molti ragazzi che sembravano minorenni ma abbiamo atteso due ore per andare a colpo sicuro. Abbiamo poi identificato un 14enne che al bancone aveva preso una bevanda alcolica. Non lo abbiamo visto bere, lo abbiamo fermato mentre si allontanava con la bevanda alcolica. Abbiamo notato che i baristi non chiedevano l’età”. Su questo punto ha fornito una spiegazione una delle dipendenti in servizio quella sera parlando di braccialetti e timbri per distinguere minorenni da maggiorenni: “Ai maggiorenni all’ingresso veniva messo un braccialetto al polso mentre ai minorenni veniva fatto un timbro sul dorso della mano; anche il colore dei biglietti d’ingresso che prevedevano una consumazione erano diversi. Se poi i maggiorenni davano a loro volta la bevanda alcolica ai ragazzini, questo non potevamo saperlo”. La ragazza ha poi detto che dietro al bancone c’erano dei cartelli sul divieto di vendita di alcool ai minorenni e che lo stesso titolare li aveva istruiti in tal senso. “Ho sempre dato indicazioni precise ai baristi sul divieto di servire alcool ai minorenni – ha detto il titolare nelle sue dichiarazioni spontanee – e svolgo questa attività anche con una certa fatica vista la mia età, ma a Garessio manca ogni svago e l’unica cosa è questa discoteca, il mio è un servizio per questa zona un po’ fuori mano”. Il 2 luglio verrà ascoltato l’ultimo testimone, poi ci sarà la discussione.

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