Aveva inviato una raccomandata al vicino che aveva posto dei paletti a delimitare il suo posto auto, impedendo però il parcheggio della propria vettura e per tutta risposta sarebbe stato aggredito e picchiato proprio con uno di quei paletti. A giudizio con l’accusa di lesioni e danneggiamento è finito L. G., cuneese residente in una frazione di Cuneo, per il fatto accaduto nell’ottobre 2021. In aula l’agente di Polizia, che era stato inviato dalla centrale operativa, ha riferito di aver visto la vittima dell’aggressione venirgli incontro con la camicia sporca di sangue: “Aveva un taglio sul mento, l’aggressore era riverso in una cunetta e sotto il corpo aveva una barra di ferro. L’auto della persona ferita aveva dei segni, probabilmente era stata colpita con la barra di ferro”. In aula è stato anche ascoltato l’uomo vittima dell’aggressione: “Ero in casa e mia moglie disse che il vicino mi aveva minacciato di morte se non avessi smesso di toccare i paletti. Poco più tardi sono uscito per un appuntamento e mi trovai di fronte L. G. con lo stesso paletto che mi minacciava; io gli dissi di toglierli perché non riuscivo neanche ad aprire lo sportello dell’auto. Feci per toccare il paletto e lui me l’ha sferrato contro. Ho fatto in tempo ad arretrare e cercare di parare il colpo ma mi ha ferito lo stesso sul mento e mentre si abbassava il paletto ha strisciato anche l’auto”. Sentendo le urla era sceso anche il figlio della vittima che fece in tempo ad allontanare l’aggressore evitando che quello colpisse per la seconda volta: “Li ho sentiti che discutevano dei pali – ha raccontato il ragazzo – poi mi sono avvicinato al cancello del giardino e ho visto il signor L. G. che colpiva mio padre, ho visto il sangue di mio padre. Il vicino stava per colpirlo di nuovo e mi sono messo in mezzo per impedirlo, così siamo finiti nella bealera”. Anche la moglie della vittima era stata fermata poco prima dal vicino che si fermò davanti alla sua auto impedendole il passaggio: “Era molto arrabbiato, mi disse di dire a mio marito che doveva smetterla di rompergli… con i paletti e di non toglierli altrimenti lo avrebbe ammazzato”. Dopo i testimoni dell’accusa il processo proseguirà il 21 novembre con l’ultimo testimone e la discussione.