Le due mogli che escono a prendere una boccata d’aria a fine pranzo e i mariti che iniziano a molestare la vicina di tavolo il cui compagno si era allontanato per una partita a carte con conoscenti che stavano festeggiando un addio al celibato pochi tavoli più in là; c’è tutto questo, complice una dose abbondante di vino e superalcolici, alla base della rissa che scoppiò all’interno di un ristorante in un pomeriggio di fine agosto 2021. A processo sono finiti i due mariti, il fidanzato e uno dei gestori del ristorante, accusato di aver colpito al naso uno dei tre clienti. A raccontare la vicenda nell’aula del tribunale di Cuneo il genero del ristoratore accusato e anche lui titolare del ristorante: “Mi ero allontanato un attimo dal locale a fine servizio ma venni chiamato da mia moglie che mi diceva di rientrare subito perché delle persone si picchiavano. Quando arrivai col furgone vidi sull’altro lato della strada due persone di cui una col naso sanguinante e poco distante un ragazzo trattenuto da alcuni giovani che urlavano ‘non fateglieli vedere’. Ho cercato di fare da scudo tra i due uomini e il ragazzo ma questo se la prese con me ripetendo che lui aveva pagato; era molto alterato dall’alcool e diceva che lui era un giostraio e avrebbe dato fuoco a tutto”.
All’interno del locale intanto camerieri e gestori stavano cercando di rimettere in ordine il teatro della rissa, con piatti e bicchieri rotti, due separè in plexiglass distrutti, così come un fungo riscaldante usato come clava e reso inservibile. I protagonisti della rissa si allontanarono ma poco dopo il gestore del ristorante ricevette una telefonata: “Erano i due mariti con le mogli in auto, parlavano tutti insieme e mi chiedevano di dirgli dov’era l’uomo con la barba e intanto mi minacciavano. Poi ho capito che si riferivano a mio suocero perché pensavano fosse stato lui a dare il pugno; in realtà il pugno glielo aveva dato il fidanzato della ragazza che avevano importunato e mio suocero si era limitato a tenerli fuori dal locale”. Rissa, lesioni, danneggiamento e violenza privata sono le accuse di cui devono rispondere i due mariti (C. G. e M. A.) e T. S., il fidanzato della giovane importunata; di lesioni deve rispondere R. G., il titolare del ristorante. “I due mariti scrissero anche una recensione su Google dicendo che da noi si mangiava bene peccato che prima di andare via ti prendono a pugni in faccia. Poi però chiamarono il giorno dopo per prenotare un tavolo per 50 persone. Dissi che eravamo chiusi”. Il 31 maggio il processo proseguirà con gli altri testimoni.