Nella narrazione della passione e morte di Gesù fatta dal vangelo di Luca, c’è una figura, destinata ad una morte ignominiosa, tanto marginale da non avere neppure un nome. La negatività di questo personaggio, proprio perché accostata a Gesù, sembra ulteriormente amplificata: laddove Cristo si qualifica come l’agnello innocente ingiustamente condotto al macello, egli invece assume il profilo di un criminale senza possibilità di riscatto. In realtà tuttavia Luca ne evidenzia la sua differenza dall’altro malfattore crocifisso con Gesù, rimarcando come il primo
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