Il 27 febbraio scorso, il Parlamento europeo ha revocato i permessi di ingresso a 14 lobbisti di Amazon. Le ragioni del provvedimento stanno nel reiterato rifiuto di Amazon di collaborare con le autorità comunitarie (nello specifico, con la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali) per chiarire la propria posizione rispetto alle ripetute accuse di violazione dei diritti dei lavoratori, come quello di assemblea, contrattazione collettiva e di veder riconosciute condizioni di lavoro dignitose e giuste.
Il leader delle vendite online, tuttavia,
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