Cuneo – Le tensioni internazionali hanno anche conseguenze a livello locale, a partire da produzioni ed esportazioni: come fa notare Coldiretti Piemonte in una nota diffusa oggi (venerdì 19 gennaio), “l’allungamento delle rotte dei trasporti marittimi verso oriente sta creando forti aumenti dei costi per l’export Made in Piemonte”, per “le difficoltà di navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso nel canale di Suez e la conseguente necessità di circumnavigare il continente africano. Il canale di Suez è una delle rotte più significative e fra le più economiche con navi di linea che viaggiano dall’Asia verso l’Europa e viceversa”.
“Si tratta di un cambiamento che ha provocato il forte aumento dei costi di trasporto che sulla rotta Mediterraneo-Cina sono arrivati praticamente a quadruplicare dall’inizio dell’anno a oggi, mentre per arrivare in India circumnavigando il continente africano si impiega più di 40 giorni rispetto ai 28 attraverso lo stretto di Suez – sottolineano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Ciò comporta oltre al deperimento delle merci, l’aumento di diverse centinaia di dollari in più rispetto alle tariffe attuali e si paventa alla possibilità che venga addirittura applicato un ‘supplemento per il rischio guerra’. Coldiretti, già da tempo, chiede già che venga messa in atto una task-force a livello nazionale per rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni. Ora, quindi, bisogna accelerare sulla risoluzione di un problema che sta rischiando di mettere totalmente ko l’economia internazionale perché quanto sta accadendo sul Mar Rosso è una crisi di grandi proporzioni che sta paralizzando il traffico marittimo”.
Anche da Confagricoltura Cuneo in questi giorni è stato sottolineato il problema, in particolare per la frutta fresca: “Il blocco del transito delle navi nel canale di Suez – sottolinea Michele Ponso, presidente provinciale sezione ortofrutta e presidente della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura – rischia di colpire pesantemente anche l’agricoltura cuneese con un rallentamento importante, ad esempio, dell’esportazione della frutta. In particolare, stiamo parlando di mele e kiwi, di cui la Granda vanta il primato per ettari e produzione in Piemonte. Questa situazione coinvolge, tuttavia, l’intero settore primario, compresi i prodotti trasformati e, se non si sbloccherà al più presto, sarà un problema anche per i prodotti primaverili ed estivi e si andrà ad aggravare il momento già non facile per il comparto”.